Un team di biologi marini presso la St. Andrews University, in Scozia, ha studiato i segni distintivi vocali dei mammiferi. I loro risultati hanno suggerito che i delfini chiamano con nomi specifici i loro simili dai quali sono separati e con i quali intendono ricongiungersi. Diversamente che dagli essere umani, tale forma di comunicazione è realizzata mediante fischi. Era già noto che i delfini sviluppassero il proprio fischio individuale che descrive la loro identità. Il team di scienziati scozzesi e americani ha analizzato le registrazioni di delfini selvatici in cattività e ha individuato quali animali copiano il fischio firma di un altro, quando vogliono riunirsi con quello specifico “individuo”.
I ricercatori della St Andrews, lavorando con gli scienziati del Walt Disney World Resort in Florida, hanno riscontrato che l’imitazione era presente solo nelle madri e nei loro figli, oltre che nei maschi adulti che hanno copiato quelli con i quali erano stati per lungo tempo a contatto.
La ricerca ha coinvolto un gruppo di delfini di Sarasota Bay, oggetto di studio dal 1970. Gli animali vengono messi in cattività per i test medici una volta l’anno, che ha permesso ai biologi marini di registrare e studiare le loro chiamate. La dottoressa Stephanie King, della St. Andrews University, ha detto:
È interessante notare che questa imitazione si verifica solo negli animali che hanno forti legami sociali. Inoltre si verifica solo quando sono separati l’uno dall’altro, e questo supporta l’idea che vogliono riunirsi con gli altri animali. Il passo successivo è quello di fare alcuni esperimenti per riprodurre le proprie chiamate e fischietti per vedere se riescono a identificarli.
Lo studio ha anche scoperto che i delfini introducono piccole variazioni nelle loro copie, evitando confusione per l’ascoltatore.
Mentre l’imitazione vocale si trova in altri animali come uccelli canori, il team ritiene che le chiamate dei delfini offrano una panoramica sul modo in cui strutture linguistiche complesse evolvono. La dottoressa King ha detto: “È qualcosa che vediamo in noi stessi, ma non in altri animali. Questo potrebbe darci una visione reale di come alcuni tratti del linguaggio e della comunicazione si sono evoluti”.