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L’Europa e la ‘caccia ai bracconieri’: progetto Life+

L’Europa e la ‘caccia ai bracconieri’: progetto Life+

Già quando si parla di caccia chi davvero ama gli animali e rispetta la Vita rabbrividisce. Quando si parla di ‘bracconaggio’ (ossia l’uccisione o la cattura illegale di animali selvatici) la questione crea perplessità in un gruppo più variegato di persone.

I bracconieri in alcuni casi vengono anche chiamati ‘uccellatori’, e sembra che la loro azione sia diventata più massiccia nel tempo a causa del progressivo spopolamento delle campagne e della conseguente concentrazione demografica nelle grandi città. In una parola, è diventato meno ‘visibile’ e per questo più pericoloso e attivo.

Contro il bracconaggio è in atto il progetto europeo Life+ Safe Haven for Wild Birds. Le aree d’Europa interessate da tale iniziativa sono il Sulcis in Sardegna (Lipu-BirdLife Italia), le isole Ione in Grecia (BirdLife International Hos) e ancora in Spagna le province di Catalogna, Valencia e Se Aragona (Seo). Il tutto avviene in collaborazione con l’agenzia di comunicazione J. Walter Thompson e con il monastero di Strofadia e San Dyonisus e di Zakynthos.

Il progetto Safe Haven for Wild Birds prevede 3 anni (dal 2012 al 2015) di iniziative pubbliche e di incontri da organizzare nelle scuole medie e nei licei di Capoterra, Pula, Uta, Santadi e Assemini. Si tratta di eventi volti ad informare i cittadini sulla gravità del bracconaggio e sulle sue pesanti ripercussioni sulla biodiversità locale e sull’ambiente in generale.

Oltre a questi incontri di sensibilizzazione, sarà sfruttata anche una capillare campagna di informazione con spot radiofonici, pubblicità su stampa e con un sito web informativo in quattro lingue.

Ha dichiarato a tal proposito Giovanni Albarella, del settore Rapporti Istituzionali della Lipu:

Questo progetto è di grande importanza perché interviene direttamente in una delle aree dove il bracconaggio è più diffuso con azioni che possano portare a una maggiore consapevolezza del problema e al cambiamento di talune cattive abitudini radicate da tempo nella cultura locale.

Il progetto in questione è stato lanciato ufficialmente nel Comune di Capoterra, in provincia di Cagliari.

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