La Conferenza dei capigruppo del Senato ha stabilito che la riforma della legge elettorale verrà presa in esame a partire dalla prossima settimana. La decisione riguardo la proposta, presentata dal presidente Renato Schifani, è stata presa all’unanimità.
“Questa scelta – ha dichiarato Schifani – serve a fare in modo che le forze politiche abbandonino i tatticismi e si assumano su di sé la responsabilità di arrivare alla più larga convergenza”.
L’esame della riforma è all’ordine del giorno di martedì 25 settembre e proseguirà per due settimane, mentre un’ulteriore riunione dei capigruppo del Senato, prevista salvo rettifiche per martedì 9 ottobre, dovrà stabilire la tempistica dell’arrivo del testo in Aula.
I partiti dovranno presentare ciascuno la propria proposta entro la prossima settimana e la presidentessa dei senatori del Partito Democratico Angela Finocchiaro tiene a sottolineare che al momento la posizione del Partito della Libertà sulla questione non è stata ancora resa nota: “perché ad oggi – ha detto infatti – ancora non è dato di conoscere la proposta ufficiale del Pdl”.
Il leader dell’Api Francesco Rutelli a proposito del tema della riforma azzarda invece un paragone del tutto nuovo:
“Basta trattare un argomento come quello della legge elettorale come se fosse lo “Skifidol”. Ricordate quella pasta gelatinosa che va da tutte le parti colando e sbriciolandosi? Ora serve un testo serio che sia frutto di un compromesso tra le varie istanze dei partiti”.
Il deputato del Pd Gianclaudio Bressa riguardo la difficoltà di trovare un accordo ha detto ieri:
“Al punto in cui siamo è forse necessario un intervento del governo. Resta il fatto che noi del Pd abbiamo presentato una proposta di legge diversa, di mediazione, ma il Pdl pone paletti e rifiuti perché pensa a farne una che faccia comodo ai propri interessi. Noi abbiamo pensato che il sistema elettorale vada democratizzato attraverso il collegio uninominale a doppio turno per poter restituire il potere di scelta agli elettori”.
Non così invece il vice capogruppo del Pdl alla Camera, Osvaldo Napoli, il quale ha affermato:
“Non credo si debba ricorrere a un intervento del governo per uscire da questa impasse – Al massimo ci sarà bisogno del Parlamento perché è il Parlamento che alla fine dovrà votare un’eventuale riforma della legge elettorale. Io auspico che un accordo si trovi e se non si troverà, se ne discuterà dove conviene”.
Ma il senatore dell’Idv Luigi Li Gotti, per il quale anche i numerosi appelli del presidente Giorgio Napolitano rischiano di essere inutili, commenta:
“Quando fanno gli incontri sulla legge elettorale, nella stanza accanto fanno le simulazioni dei risultati per vedere con quale sistema si prendono più voti. Si vuole fare la legge elettorale con il pallottoliere. Lasciamo stare…”.