I treni di Italo? Venduti agli americani: Ntv-Italo è ufficialmente passata al Global Infrastructure Partners per 1,980 miliardi di euro. Il consiglio di amministrazione di Italo, che include tra gli altri, Intesa Sanpaolo, Generali, Montezemolo, Cattaneo, Punzo, Della Valle, e il fondo Peninsula, aveva già deciso ieri sera di accettare l’offerta di acquisizione del 100% del gruppo del tutto alla quotazione in Borsa del 40% dell’azienda: una decisione arrivata sulla scia del rilancio degli americani che proprio nel tardo pomeriggio di ieri avevano comunicato di voler alzare l’offerta aggiungendo altri 80 milioni alla prima offerta. Una seconda offerta che evidentemente non poteva essere rifiutata: l’offerta prevede anche che gli attuali azionisti di Italo possano incassare il dividendo di 30 milioni già deliberato dall’assemblea della società e che la stessa sostenga spese relative all’interrotto processo di quotazione fino ad un massimo di 10 milioni di euro.
Gli americani avevano anche confermato di volersi farsi carico dei 440 milioni di debito di Italo-Ntv, ma sembra che ai vertici dell’azienda rimarrebbero l’amministratore delegato Flavio Cattaneo e il presidente Luca Cordero di Montezemolo.
L’offerta prevede poi anche che la sottoscrizione del contratto di compravendita attenda entro l’11 febbraio il via libera dell’Antitrust contenendo poi agli attuali azionisti la facoltà di reinvestire fino ad un massimo del 25% dei proventi che derivano dalla vendita alle stesse condizioni di acquisto da parte di Gip.
Il gruppo, totalmente privato, nato nel 2006 dalla volontà di Montezemolo, Diego Della Valle e Gianni Punzo, aveva incassato anche l’appoggio del Ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda e del Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan per la decisione di quotazione in Borsa, ma la vendita agli americani mette fine a ogni discussione.
In mattinata è stato anche convocato il Cda di Italo-Ntv per procedere al ritiro della domanda di autorizzazione alla pubblicazione del prospetto depositata presso Consob e dell’ammissione a quotazione delle azioni della società depositata presso la Borsa.