Il sito americano di monitoraggio dell’estremismo islamico sul web Site ha riferito che l’Isis ha diffuso un nuovo messaggio audio del suo leader, il califfo Abu Bakr al-Baghdadi, riguardo al quale erano circolate voci non confermate che lo davano per ferito o ucciso in un raid americano, nel quale egli esorta i jihadisti a “portare i vulcani della Jihad ad eruttare ovunque”. Ancora non è chiaro se il messaggio sia stato registrato prima o dopo l’attacco, dato che in essa non si parla del raid, ma vi sono altri riferimenti temporali piuttosto recenti, che farebbero presupporre che il leader sia ancora vivo, anche se gli osservatori sono sempre prudenti su questo genere di prova.
Nella registrazione, che dura 17 minuti, al-Baghdadi minaccia inoltre: “La marcia dei mujaheddin proseguirà fino a quando non raggiungerà Roma. I missili dei crociati non fermeranno la nostra avanzata” e sostiene che “grazie a Dio, i crociati saranno sconfitti”. Il leader dell’Isis parla inoltre del presidente statunitense Barack Obama, che la scorsa settimana ha ordinato il dispiegamento di altri 1500 soldati, perché i bombardamenti aerei, spiega, “non hanno impedito l’avanzata dello Stato islamico, né indebolito la sua determinazione“. Al-Baghdadi fa inoltre riferimento all’impegno di fedeltà allo Stato islamico assunto qualche giorno fa dal gruppo egiziano Ansar Beit al Maqdis e da altri in Libia, Arabia Saudita, Algeria e Yemen, grazie al quale può annunciare l’espansione del califfato anche in questi paesi, e minaccia Roma, intesa non tanto come luogo fisico, ma come capitale della cristianità e simbolo dell’Occidente.
Intanto alti funzionari dell’amministrazione Obama, citati in forma anonima dalla Cnn, avrebbero riferito che il presidente americano avrebbe chiesto al suo team per la sicurezza nazionale di ripensare la strategia statunitense in Siria, dopo aver capito che l’Isis non può essere sconfitto senza una transizione politica in questo paese e senza la destituzione del presidente Bashar al Assad. Si è diffusa inoltre la notizia di un’alleanza stretta tra l’Isis ed al Qaeda per unire le forze contro i nemici comuni siriani, ovvero il regime di Assad e i ribelli moderati, una notizia che potrebbe avere un certo effetto sulla strategia americana per armare l’opposizione filooccidentale in Siria.
Il segretario alla Difesa statunitense Chuck Hagel, in un’audizione al Congresso, ha negato che vi sia un cambio di strategia in Siria e ha spiegato che i raid aerei della coalizione contro l’Isis si intensificheranno in futuro, quando le forze irachene diventeranno più efficaci. Intanto anche in Libia è arrivato l’orrore delle esecuzioni ad opera dei jihadisti. Ahmed Muftah El-Nazihi, un giovane catturato mentre combatteva tra le forze dell’ex generale Khalifa Haftar nell’est della Libia è stato decapitato dai miliziani di Ansar al Sharia, affiliati al’Isis, che poi, come nello stile dell’esercito islamico, hanno diffuso il video online.