I cittadini dell’Unione Europea sono quelli che respirano, ogni giorno, l’aria più inquinata: i livelli sono, infatti, superiori ai limiti internazionali. La notizia arriva in seguito ad uno studio pubblicato dall’Agenzia Europea dell’Ambiente.
L’aria più inquinata è quella che si trova in Bulgaria ed in Romania, le quali hanno elevatissime percentuali di particolato, azoto ed ozono emesse da trasporti e produzione industriale. Soprattutto, è allarmante il fatto che il 17 per cento dei cittadini dell’Unione sia sottoposto alla presenza di ozono nell’aria che respira.
Secondo quanto dichiarato dal direttore esecutivo dell’Agenzia, Jacqueline McGlade, i Governi non hanno saputo rispettare gli impegni che prevedevano una diminuzione degli inquinanti. Il rapporto, inoltre, sottolinea che i livelli risulterebbero superati dell’80 per cento per il particolato e del 97 per cento per l’ozono, se si applicassero i limiti di accettabilità indicati, invece, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Dai dati risulta, inoltre, che il 7 per cento dei residenti urbani è esposto a livelli di biossido di azoto superiori a quelli raccomandati dall’Unione Europea. I danni causati sono problemi respiratori, danneggiamento delle piante, corrosione degli edifici: secondo alcuni studi, sono circa 500 mila i morti prematuri nell’Unione Europea, ogni anno, a causa dell’aria inquinata. Secondo l’AEA, la diffusione di veicoli elettrici e di altre misure anti-inquinamento potrebbero far diminuire il bilancio a 230 mila, entro il 2020.
McGlade ha spiegato che il danno economico derivante dall’inquinamento ammonterebbe a circa 630 miliardi di euro per la salute pubblica e a 169 miliardi di euro per la perdita di produttività. Ad ogni modo, risulta anche una diminuzione dell’82 per cento dal 1990 dei livelli di biossido di zolfo, del 62 per cento dei livelli di monossido di carbonio, del 56 per cento dei livelli di composti organici non metanici, del 47 per cento dei livelli degli ossidi di azoto e del 28 per cento dei livelli di ammoniaca.