Il leader del Movimento Cinque Stelle Beppe Grillo, in un’intervista alla BBC, ha chiuso la porta al segretario del Pd Pierluigi Bersani e alla sua ipotesi di creare un governo con un programma basato su pochi punti che possa avere anche il consenso del M5S, e ha spiegato che “in questo momento” non supporterebbe nessun governo, che pensa che centrodestra e centrosinistra troveranno un accordo e che il M5S resterà all’opposizione. “Mi aspetto nuove elezioni entro un anno” ha inoltre aggiunto. Il leader del M5S ha poi precisato su twitter su quali temi sarebbe disposto ad appoggiare volta per volta un governo Bersani, ovverosia, in primis, il reddito di cittadinanza e l’abolizione dei contributi pubblici ai partiti.
Sul suo blog, però, è poi comparso un post intitolato “Bersani morto che parla”, dove elenca gli attacchi (ricambiati) ricevuti dal segretario del Pd, e dove definisce questo uno “stalker politico” per via delle proposte fattegli. Ha scritto inoltre Grillo: “Ora questo smacchiatore fallito (il riferimento è sempre a Bersani) ha l’arroganza di chiedere il nostro sostegno… Il M5S non darà alcun voto di fiducia al Pd (nè ad altri). Voterà in aula le leggi che rispecchiano il suo programma chiunque sia a proporle”. Il segretario democratico ha ribattuto in una nota: “Quel che Grillo ha da dirmi, insulti compresi, lo voglio sentire in Parlamento. E lì ciascuno si assumerà le sue responsabilità“.
Il leader di Sel Nichi Vendola sembra ancora possibilista sul dialogo con il Movimento 5 Stelle: “Mi auguro sinceramente che si riuscirà a dare una risposta forte al vento di cambiamento che soffia impetuoso nel Paese. Su questo convincimento ho registrato una totale condivisione con Bersani. Niente governissimo, spero che questo non sia l’auspicio di Grillo” ha affermato. Nella “base” del movimento di Grillo, però, non tutti la pensano come lui: a quelli che sposano la sua linea “intransigente” verso ogni compromesso si contrappongono invece quelli più inclini al dialogo.
Viola Tesi, ventiquattrenne di Firenze, ha lanciato una petizione, che ha già raccolto 20mila adesioni, con la quale chiede il sostegno ad un governo Bersani su alcuni temi condivisi: “Ho votato M5S perchè credo in una rivoluzione gentile” ha scritto la giovane. Anche tra i nuovi parlamentari grillini, vi è chi sarebbe disponibile a votare la fiducia, ma, per una parte forse maggioritaria della “base” e degli eletti del M5s, dire sì alla “vecchia politica di Bersani vorrebbe dire tradire la linea tenuta fin qui dal M0vimento“. I parlamentari grillini ne parleranno proprio con il comico genovese in una riunione a Roma. Anche la base del Pd, intanto, insiste sull’esigenza di trovare un dialogo su alcuni temi con il M5S, prendendo come esempio il “laboratorio Sicilia“, e vuole evitare l’alleanza con Berlusconi, preferendo piuttosto il ritorno alle urne.
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