I Carabinieri del NAS di Parma, perquisendo durante un regolare controllo i locali di una nota ditta emiliana produttrice di gelati e altri prodotti a base di ghiaccio, hanno trovato ben 6 tonnellate fra aromi per gelati e altre materie prime come yoghurt in polvere, frutta secca, purea di frutta e cacao, tutti scaduti da tre anni.
E’ stata dunque accertata la violazione delle normative comunitarie inerenti le procedure di controllo della propria produzione e la sicurezza degli aromi da parte dell’azienda di Reggio Emilia, che commercializza i suoi prodotti nella grande distribuzione, pertanto la merce rinvenuta in tali condizioni, per un valore complessivo pari a circa 30.000 euro, è stata sottoposta a sequestro amministrativo.
Il titolare dell’azienda invece dovrà rispondere delle violazioni amministrative, che prevedono sanzioni massime per diverse migliaia di euro.
Le perquisizioni sono state effettuate nell’ambito di una vasta operazione di controlli effettuati dai Carabinieri dei 38 Nuclei dislocati sul territorio, che proprio in estate intensificano le verifiche nel settore agroalimentare.
Recentemente i NAS di Cremona hanno sequestrato alcuni prosciutti provenienti da animali nutriti con scarti alimentari, mentre i Nas di Foggia hanno rinvenuto uova di provenienza non documentata.
I Carabinieri del NAS di Parma, oltre al sequestro del materiale per gelati, hanno effettuato un’altra operazione presso un caseificio del reggiano, specializzato nella produzione di formaggi, la cui attività era stata sospesa da oltre un mese a causa della mancanza della documentazione necessaria a garantire la sicurezza dei prodotti aziendali e delle carenze igienico sanitarie in cui versava la struttura. In quest’occasione sono stati trovate e confiscate quasi 700 forme di formaggio, di cui l’azienda casearia non ha potuto garantire la rintracciabilità della materia prima utilizzata né mostrare i certificati delle analisi effettuate sul latte, essenziali dal punto di vista chimico e microbiologico.
Si tratta di 30 tonnellate di formaggio, del valore di oltre 200.000 euro, sequestrato all’azienda casearia e a una ditta che le aveva acquistate.