La polizia ha dato il via verso le 17 al doppio blitz contro gli assalitori di Charlie Hebdo, a Dammartin-en Goele, un paesino di ottomila abitanti una quarantina di chilometri a nord-est di Parigi, dove i fratelli Said e Cherif Kouachi, che si erano asserragliati in una tipografia, sono stati uccisi, e pochi minuti dopo nella zona Est di Parigi, a Porte de Vincennes, dove verso le 13 Amedy Coulibaly aveva preso in ostaggio alcune persone, tra cui un bebè, in un negozio di alimentari kosher, frequentato da ebrei. Anche Coulibaly, che si era fatto riconoscere dalla polizia sul posto come l’assassino della poliziotta di Montrouge, rimasta uccisa ieri in una sparatoria, è stato ucciso a sua volta dalle forze speciali.
Gli ostaggi, che sembrava fossero sei ma evidentemente nel negozio vi erano altre persone delle quali nessuno aveva notizia, forse una quindicina, sono stati liberati, ma tra loro vi sono quattro vittime e altrettanti feriti gravi. Secondo alcune fonti, Coulibaly avrebbe fatto fuoco sugli ostaggi appena entrato nel negozio. L’uomo avrebbe avuto anche una complice, Hayat Boumeddiene, che sarebbe riuscita a scappare confondendosi tra gli ostaggi, ed “è ancora ricercata”. A Dammartin, invece, i fratelli Kouachi sarebbero usciti dalla tipografia dove erano asserragliati sparando all’impazzata contro le forze di polizia, probabilmente dopo che queste avevano cominciato a lanciare bombe e lacrimogeni nell’edificio. I due, parlando al telefono con rappresentanti della polizia durante le trattative, avevano detto di voler “morire da martiri“.
Cherif Kouachi, raggiunto al cellulare da BFM TV, ha detto di essere in missione per “al Qaida dello Yemen“, mentre Amedy Coulibaly ha affermato di essere “un componente dello stato islamico”, sincronizzato con i Kouachi. L’uomo prigioniero all’interno della tipografia non era un ostaggio, perché i terroristi non si sarebbero mai accorti di lui: era nascosto in uno scatolone ed ha avvertito la polizia con il cellulare, fornendo anche precise informazioni su ciò che accadeva all’interno. Fra le forze speciali vi sarebbe solo un ferito lieve, mentre gli agenti rimasti feriti per l’irruzione nel market di Parigi sarebbero quattro.
Nei pressi della tipografia si trova anche una scuola primaria dove vi erano circa 300 tra bambini e maestre: gli insegnanti avrebbero fatto stendere i bambini per terra, per tenerli lontani dalle finestre, e la scuola ha chiesto ai genitori di non andare a prendere i loro figli. Il presidente francese Francois Hollande, che nel pomeriggio si era recato a piedi al ministero dell’Interno per seguire lo sviluppo degli eventi, ha parlato in diretta televisiva alle 20, confermando il bilancio provvisorio di quattro morti ed esprimendo gratitudine per il coraggio dimostrato dalle forze di polizia: “La Francia è fiera di loro che hanno tenuto un’azione coordinata e hanno neutralizzato i terroristi che hanno seminato morte e sangue. Hanno salvato delle vite” ha affermato, aggiungendo: “Ho fiducia nel nostro Paese. Ha mostrato una grande capacità di stare unito“.
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