Il gossip, si sa, è uno degli argomenti preferiti dagli italiani sul posto di lavoro, ma bisogna fare proprio attenzione a cosa si dice se non si vuole rischiare di essere sanzionati a norma di legge e non solo con una pena pecuniaria, ma addirittura con un anno di carcere se si parla di un flirt senza esserne autorizzati!
Una linea a dir poco decisa quella adottata dalla Cassazione su chi cerca di vendicarsi per un amore non ricambiato svelando sul posto di lavoro che la persona tanto amata ha un flirt con un collega, sposato per giunta. Per cui per Carlo R, un cliente di una banca di Torino, è scattata la condanna ad un anno e due mesi di reclusione, nonché del risarcimento dei danni alla parte lesa. I reati attribuitigli sono stati: violazione della privacy e diffamazione nei confronti di un’impiegata della sua banca.
L’uomo aveva tentato ripetutamente di invitare a cena, senza successo, l’impiegata, che aveva sempre cortesemente rifiutato le sue avances, che invece era tutta interessata ad un suo collega, con il quale aveva un flirt rigorosamente mantenuto segreto in quanto questi era sposato. Il signor R non è riuscito a sopportare questa mancanza di attenzione nei suoi confronti a favore del collega ed ha preso a dire in pubblico della faccenda, provocando ovvie conseguenze per tutti coloro che erano coinvolti, compresa la famiglia dell’uomo sposato.
Secondo la Cassazione non è legittimo, pur essendo perfettamente vero, dire in giro delle relazioni personali delle persone, per cui la conferma del reato di violazione della privacy, mentre per il reato di diffamazione la sua corretta attribuzione è dovuto al fatto che con quelle rivelazioni in un luogo pubblico il signor R ha pesantemente danneggiato sia l’impiegata, che il suo collega. Insomma, se siete gelosi e vi trovate in una situazione simile attenti a ciò che dite!