Trending
{"ticker_effect":"slide-h","autoplay":"true","speed":3000,"font_style":"normal"}
Finanziamenti ai partiti, no ai tagli, sì alla trasparenza sul web

Finanziamenti ai partiti, no ai tagli, sì alla trasparenza sul web

Dopo giorni di dibattiti, ipotesi e possibili soluzioni, arriva un accordo che potrebbe unire le intenzioni di tutti i partiti di maggioranza. Non importa se i tagli ai finanziamenti dei partiti sono stati rinviati, più importante sembra essere l’accordo preso tra alcuni esponenti politici riguardo la trasparenza nei conti pubblici. Rappresentanti del PDL (Rocco Crimi e Massimo Corsaro), del PD (Antonio Misiani e Gianclaudio Bressa) e del Terzo Polo (Gianpiero D’Alia per UDC, Benedetto Della Vedova per Fli e Pino Fisicchio per l’Api) si sono riuniti ieri pomeriggio a Montecitorio per trovare la soluzione migliore che permetterà alla legge sui finanziamenti di prendere vita.

L’idea è quella di creare un emendamento al disegno di legge sulla semplificazione fiscale, che a breve sarà in votazione alla Camera. Tale emendamento sarà firmato dai segretari dei tre partiti di maggioranza (PDL, PD e Terzo Polo) e dai rispettivi capigruppo di maggioranza. Anche le opposizioni, però, avranno modo di leggere e porre attenzione al testo. E la riforma dei finanziamenti ai partiti?

La novità è che, al momento, la riforma sarà rimandata a una legge successiva, che attuerà anche l’articolo 49 della Costituzione. Ad annunciarlo è Pierluigi Bersani, segretario del PD, che aggiunge la notizia per cui la prossima tappa del finanziamento pubblico ai partiti per la legislatura in corso (parliamo di 100 milioni di euro entro fine luglio) sarà rinviata per una nuova legge sui partiti, dove saranno previsti i nuovi tagli. Ma l’opposizione, Di Pietro in prima fila, chiede di rinunciare definitivamente a questi 100 milioni e di renderli disponibili al Ministro Fornero per l’emergenza sociale.

L’incontro di ieri, quindi, nonostante i forti litigi e le differenze politiche, vuole mettere fine ai dubbi e agli sprechi pubblici, garantendo la massima trasparenza anche nel controllo dei bilanci dei partiti politici. Sarà quindi composta un’Authority con a capo i presidenti della Corte dei Conti, Corte di Cassazione e Consiglio di Stato e presieduta dal presidente della Corte dei Conti. L’idea nasce dalla necessità di creare un organismo del tutto nuovo, che sappia controllare senza remore e obblighi tutti i partiti a certificare i loro bilanci attraverso società esterne iscritte all’albo Consob. In caso di irregolarità, il tutto sarà trasmesso alla magistratura ordinaria, con la scelta di sanzioni pari a tre volte la misura dell’irregolarità (sanzioni che verranno decise dalla stessa Authority). Tutti i partiti, inoltre, dovranno pubblicare i loro bilanci sui siti internet di riferimento e le donazioni anonime ricevute non potranno superare i 5 mila euro (attualmente sono 50 mila euro). In ultimo, gli investimenti finanziari dei partiti potranno essere solo in titoli di Stato italiani.

Lascia un commento