Il Quirinale è intervenuto domenica con una nota riguardo le ipotesi formulate sui quotidiani circa le possibili dimissioni del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, spiegando che “la Presidenza della Repubblica non ha né da smentire né da confermare nessuna libera trattazione sulla stampa” in proposito, e “restano esclusiva responsabilità del Capo dello Stato il bilancio di questa fase di straordinario prolungamento, e di conseguenza le decisioni che riterrà di dover prendere”. Nella nota si sottolinea inoltre che al momento della sua rielezione, Napolitano “indicò i limiti e le condizioni- anche temporali– entro cui egli accettava il nuovo mandato”, ma che tali “limiti” e “condizioni” non gli hanno “impedito” e non gli “impediscono” di “esercitare nella loro pienezza tutte le funzioni attribuitegli dalla Costituzione, tenendo anche della speciale circostanza della Presidenza italiana del semestre europeo”.
Il presidente della Repubblica, comunque, non vorrebbe attendere ulteriormente i tempi dei partiti per la promulgazione della nuova legge elettorale e per le riforme istituzionali, e non sarebbe intenzionato a sciogliere le Camere prima del tempo. Secondo fonti di Palazzo Chigi, la nota del Quirinale sarebbe stata accolta “molto bene“ dal premier Matteo Renzi, che avrebbe ribadito il rispetto e la riconoscenza del governo per il capo dello Stato, e che però, secondo “Repubblica”, vorrebbe che questi rimanga al Colle almeno fino al 1 maggio, quando l’Italicum sarà probabilmente già stato approvato e si inaugurerà ufficialmente l’Expo di Milano. Per l’esecutivo, però, si aprirà così la difficile partita dell’elezione del nuovo presidente della Repubblica, un’impresa resa ancora più ardua dal fatto che il Parlamento è lo stesso che, un anno e mezzo fa, non seppe risolvere la questione. Diverse le reazioni degli esponenti politici alla nota del Quirinale.
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio, in un’intervista, ha precisato che “Napolitano non ci ha detto addio né arrivederci. Intanto ce lo teniamo ben stretto. Quando sarà, noi auspichiamo la massima convergenza di tutte le forze politiche per il successore“. Per il ministro dell’Interno Angelino Alfano, “Napolitano dovrebbe restare al Quirinale fino alla fine del mandato, perché garanzia di terzietà“. La presidente della Camera Laura Boldrini ha avanzato l’ipotesi di una candidatura al femminile per il Colle, affermando: “Il Paese è maturo per avere un presidente donna“. Il leader leghista Matteo Salvini, invece, sulle possibili dimissioni di Napolitano, ha scritto su Facebook: “Non mi dispiace affatto“, anche se ha poi aggiunto, quanto ai possibili “successori”: “Circolano cose terribili”.
Diversi, infatti, sono i nomi di cui già si inizia a parlare come possibili candidati al Quirinale: a sinistra vi è chi spera in Romano Prodi, già “bruciato” ad aprile 2013, da eleggere magari con i nomi di Pd e Movimento 5 Stelle; per Forza Italia il candidato migliore sarebbe Gianni Letta, ma, dati i numeri, c’è chi punta anche su Giuliano Amato, mentre il M5S, probabilmente, terrà di nuovo le “Quirinarie”, una consultazione online per trovare il suo candidato. Fra i nomi di donne che circolano, vi sono invece il ministro della Difesa Roberta Pinotti, Emma Bonino e Anna Finocchiaro, nonchè il giudice della Corte Costituzionale Marta Cartabia.