Davvero incredibile la storia di Carina Melchior, ragazza danese di 19 anni, entrata in coma a seguito di un terribile incidente automobilistico. Ebbene, proprio mentre i medici stavano per staccarle la spina in vista dell’espianto organi, la giovane Carina si è risvegliata e ha sorriso. Oggi, la 19enne, a distanza di alcuni mesi, ha ripreso già alcune delle sue normali funzioni fisiche: parla, cammina e pensa già al futuro.
L’episodio ha notevolmente scosso l’opinione pubblica della Danimarca, poiché è avvenuto in uno degli ospedali più importanti della Nazione e ha spinto addirittura il Governo a mettere in discussione uno dei protocolli di trattamento di fine-vita. Sulla vita della giovane Carina è stato anche girato un documentario dal titolo “La ragazza che non voleva morire”, che racconta la storia della giovane dal momento del suo incidente automobilistico fino a quando i medici non le davano più alcuna speranza di potersi riprendere, al momento, infine, in cui la disperazione ha poi lasciato il posto alla gioia di un inaspettato risveglio.
Kim Melchior, padre di Carina ha dichiarato, in maniera furiosa, che i medici dell’ospedale si sono affrettati a dichiarare la morte della ragazza per il fatto di aver bisogno di un donatore di organi. Ora, l’avvocato della famiglia ha annunciato l’avvio di un procedimento legale nei confronti dell’ospedale in modo da ottenere un risarcimento danni per i danni arrecati sia alla ragazza che ai suoi familiari.
I medici, invece, si difendono sostenendo che ci sia stato un errore di comunicazione tra loro ed i genitori di Carina, asserendo che la morte cerebrale della giovane in realtà non sia mai stata dichiarata e che proprio in questo modo le avrebbero salvato la vita, perché tenendola in vita per eseguire l’espianto degli organi le hanno concesso in ogni caso una possibilità e il tempo per potersi miracolosamente riprendere.
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