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Ultrà, Daspo di cinque anni per “Genny a’ carogna”

Ultrà, Daspo di cinque anni per “Genny a’ carogna”

Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha reso noto che a Gennaro Di Tommaso, il capo ultrà del Napoli conosciuto come “Genny a’ carogna”, è stato inflitto un Daspo (Divieto di assistere a manifestazioni sportive) di cinque anni, per aver indossato la maglietta con la scritta “Speziale libero” e per aver abbandonato il settore dei tifosi napoletani. Di Tommaso è stato inoltre denunciato all’autorità giudiziaria per istigazione a delinquere, partecipazione a fatti di violenza e superamento di barriere. Le immagini di “Genny” a cavalcioni sulla cancellata della curva che parlava con il capitano del Napoli ed i dirigenti della questura per dare, sabato sera, l'”ok” all’inizio della partita Fiorentina-Napoli avevano fatto il giro del mondo. Tre anni di Daspo sono stati invece inflitti all’altro capo ultrà, Massimiliano Mantice. Alfano aveva inoltre annunciato che i tifosi che, durante la partita Napoli-Cagliari di ieri sera, avessero indossato la maglietta con la scritta “Speziale libero”, (come alcuni avevano minacciato di fare), sarebbero stati individuati e sottoposti a Daspo.

Sarebbero stati solo tre, alla fine, i tifosi segnalati ieri sera. La questura aveva fatto sapere invece che, qualora fossero state esposte magliette, striscioni o qualsiasi altra cosa dai contenuti “offensivi o intolleranti che incitano alla violenza”, la partita non sarebbe cominciata o sarebbe stata sospesa. Marisa Grasso, la vedova di Filippo Raciti, il poliziotto morto nel 2007 durante la partita Palermo-Catania, per la cui morte sono stati condannati Antonino Speziale e Daniele Micale, aveva annunciato che, se fosse stato ripetuto il gesto della maglietta inneggiante a Speziale, avrebbe chiesto la sospensione della partita, e aveva affermato in proposito, a “24 Mattino” su Radio 24: “E’ una vergogna, sentire anche questo. A questa notizia dovrebbe dare una risposta il presidente del consiglio… chiudete, non fate giocare, basta”.

Ora vi è allerta soprattutto per la partita Roma-Juventus di domenica prossima, per la quale si temono centinaia di infiltrati del Napoli tra i supporter bianconeri, per vendicare l'”affronto” subito sabato da alcuni ultras della Roma. Intanto il pm Antonio De Maio ha reso noto che l‘esame dello stub, che rileva la presenza di nitrati sulla pelle di chi ha utilizzato armi da fuoco, compiuto sull’ultras romanista Daniele De Santis, accusato del tentato omicidio di tre tifosi napoletani, ha dato esito negativo, perchè è stata rilevata la presenza di solo due particelle di polvere da sparo, mentre ne servono tre perchè la prova venga considerata positiva.

Dalla questura hanno comunque precisato che “l’esame eseguito è compatibile con materiale da sparo”, materiale da sparo che però potrebbe coincidere anche con le bombe carta che De Santis avrebbe lanciato contro i tifosi partenopei. Rimane in piedi l’accusa di tentato omicidio: tre persone hanno infatti testimoniato di aver visto De Santis sparare, e il pm ha chiesto il carcere per l’ultras e per i tre tifosi napoletani coinvolti negli scontri. Ora, dopo lo stub negativo, verranno eseguiti ulteriori accertamenti sulla Beretta 7.65 con matricola abrasa dalla quale sono partiti i cinque colpi, quattro dei quali hanno ferito tre tifosi napoletani sabato.

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