In un periodo dove si fa un gran parlare, spesso a vanvera, di sforzi e sacrifici per tutti c’è chi non ne vuole sapere di vedersi ridurre lo stipendio, a fronte di un impegno produttivo non proprio edificante, parliamo dei consiglieri regionali. Nel numero in edicola di “Panorama” sotto i riflettori sono finiti venti Consigli Regionali di tutta Italia, il quadro che emerge in maniera pressoché uniforme da nord a sud a prescindere dall’area politica è a dir poco sconfortante.
La presenza in aula dei politici regionali è ridotta a poche sedute mentre i compensi appaiono di tutto rispetto. Per i consiglieri regionali dell’Emilia Romagna, sono 50, la media di presenze in aula dall’inizio dell’anno è di cinque giorni per uno stipendio mensile lordo con diaria e rimborsi pari a 10.209 euro ciascuno, quattro sedute in Trentino, 13.605 euro al mese per 70 consiglieri, cinque in Campania, 15.448 euro a 61 consiglieri.
Alla Sicilia il merito della maggior frequenza, 20 sedute, i 90 consiglieri guadagnano 20.730 euro ognuno. In Lombardia in tre mesi le sedute sono state sei, gli 80 consiglieri hanno incassato 15.607 euro cadauno. Nel Lazio dieci sedute sono valse 13.366 euro a 74 consiglieri. Le delibere approvate poi riguardano gli argomenti più disparati che vanno dall’ordinamento della “professione di maestro e delle scuole di sci” della Campania, alla “toelettatura di animali domestici, acconciatori e musicoterapia” del Consiglio Regionale siciliano. La Commissione per le Olimpiadi costata 200mila euro, si è riunita nel Lazio solo due volte. Quanto basta per essere indignati.
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