E’ iniziato ieri mattina, fra il suono delle sirene dei rimorchiatori, gli spruzzi degli idranti e gli applausi delle centinaia di persone presenti, l’ultimo viaggio della Costa Concordia, la nave naufragata all‘Isola del Giglio la sera del 13 gennaio 2012 provocando 32 vittime, più un sub morto durante i lavori. Il relitto ha già lasciato l’isola ed è ora in navigazione verso il porto di Genova, dove sarà smantellato. Il viaggio della nave sarà lungo 180 miglia nautiche, circa 330 chilometri, e durerà cinque giorni, ad una velocità media di circa 2 miglia all’ora: la nave potrebbe quindi arrivare a destinazione verso le 12 di domenica. Al tramonto, la nave aveva già percorso una quindicina di miglia, mentre nella mattinata di oggi ha raggiunto l’isola di Pianosa, percorrendo 42 miglia in 24 ore.
E’ salito a bordo anche il nucleo speciale ricerche subacquee dei vigili del fuoco, che dovrà riprendere le ricerche del corpo della trentaduesima vittima, il cameriere indiano Russel Rebello. Il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli frena gli entusiasmi, anche per scaramanzia: “Oggi mettiamo un punto ma il traguardo lo vedremo solo a Genova“ ha affermato. L’ingegnere che dirige le operazioni, il sudafricano Nick Sloane, si è mostrato tranquillo: “Sto bene, il tempo è buono e le previsioni sono positive, insomma tutto ok. Ma solo una volta che saremo a Genova potremo rilassarci” ha detto. Chi l’ha visto al suo posto in plancia di comando, al momento della partenza della nave per Genova, lo ha descritto “commosso”. Il responsabile di Costa Franco Porcellacchia ha ammesso: “E’ difficile non commuoversi”.
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio, in conferenza stampa, ha affermato invece: “Questo è il nostro Paese, che sa imparare dai propri errori, anche dagli errori dei singoli. Il Paese ha fatto sistema per rimediare l’errore di un singolo che tutta la comunità ha pagato”. Ieri sull’isola è stato un giorno di festa. Turisti e gigliesi hanno assistito alla partenza della nave affacciati dal molo rosso, quello più vicino al relitto, o dai promontori sopra il porto. Già dalle prime ore del mattino erano in centinaia, e fra loro vi era anche qualche sopravvissuto o qualche parente delle vittime. C’è stato anche un piccolo fuori programma quando, durante le operazioni, uno skipper solitario del Giglio, Argentino Pini, è stato intercettato dalla Guardia Costiera mentre violava lo spazio di interdizione attorno alla Concordia, a bordo di una piccola imbarcazione a vela, con uno striscione con scritto: “Grazie a tutti”.
Ora al Giglio inizierà la fase di ripristino ambientale. Per prima cosa sarà effettuato un monitoraggio di cinque anni, poi inizieranno i lavori per far tornare i fondali com’erano. Per adesso, non sembrano esserci problemi di inquinamento: secondo i dati, le acque sono pulite. Il ministro all’ambiente francese Segolene Royal, però, aveva già espresso la sua preoccupazione per il passaggio della nave davanti alla Corsica. Il sindaco del Giglio, Sergio Ortelli, ha voluto sottolineare: “Non siamo l’isola della tragedia, ma un’isola che vuole riprendere il suo cammino per il ritorno alla normalità”.