La circoncisione è un reato, in quanto considerata lesione corporale passibile di condanna. A deciderlo è stato il tribunale di Colonia – in Germania – dove, ieri, una sentenza ha stabilito che “il corpo di un bambino viene modificato in modo duraturo ed irreversibile con la circoncisione“.
La decisione ha iniziato a far discutere sin da subito, scatenando le prevedibili polemiche. Il Consiglio Centrale degli Ebrei in Germania non ha fatto tardare la sua disapprovazione in merito ed è intervenuto immediatamente, giudicando la sentenza come un “intervento gravissimo e senza precedenti nelle prerogative delle comunità religiose, è un elemento essenziale della religione ebraica ed è praticato da migliaia di anni ovunque nel mondo“, ha affermato Dieter Graumann, presidente del Consiglio.
Secondo il tribunale di Colonia, invece, la circoncisione “è contraria all’interesse del bambino, che dovrà decidere più tardi e consapevolmente della sua appartenenza religiosa. Il diritto del bambino alla sua integrità fisica deve prevalere sul diritto dei genitori“, si legge nella sentenza.
In Germania, questa pratica riguarda soprattutto ebrei e musulmani. Ogni anno, infatti, viene praticata su decine di migliaia di bambini su decisione dei loro genitori. Nella religione ebraica, l’intervento è infatti praticato quando il bimbo è ancora in fasce, entro l’ottavo giorno dalla nascita del piccolo.
La sentenza tanto discussa riguardava la colpevolezza di un medico che, il 4 novembre del 2010, aveva eseguito la circoncisione su un bimbo, figlio di genitori musulmani. A due giorni dall’operazione, la ferita aveva cominciato a sanguinare ed i genitori avevano portato il figlio al pronto soccorso della clinica universitaria di Colonia, dove l’emorragia era stata bloccata.
Secondo quanto reso noto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, in tutto il globo, circa il 30 per cento dei maschi viene circonciso sotto i 15 anni. Anche negli USA questo tipo di intervento è molto diffuso, in quanto viene effettuato soprattutto per motivi di igiene corporale.