Le proposte anticrisi dei sindacati si concentrano sulla necessità di abbassare le tasse e sulle modalità per recuperare i fondi per farlo, ma i leader dei vari sindacati hanno idee diverse in proposito.
Alla richiesta di Angeletti (UIL) di ridurre il cuneo fiscale, il Segretario generale della CGIL, Susanna Camusso, in un’intervista a La Repubblica controbatte:
”Prima di parlare di riduzione del cuneo fiscale credo che si debbano ridurre le tasse sui lavoratori e pensionati. Io penso che serva un segnale di discontinuità, per dare un po’ di soldi ai lavoratori e per rilanciare i consumi. E si può realizzare detassando le tredicesime fino a 150 mila euro di reddito”.
Un intervento fattibile, secondo la Camusso, impiegando i soldi restituiti allo Stato dagli evasori fiscali:
”I costi dipenderanno da come si interverrà. Per la copertura si potranno utilizzare i proventi della lotta all’evasione fiscale perché sarebbe una misura congiunturale e non strutturale”.
Per Bonanni (CISL), sentito dal Messaggero, la soluzione è un’altra:
”Partiremo dal ripristino dell’incentivazione fiscale sui premi di produttività. E’ assurdo che l’unico strumento per sostenere la produttività sia stato depotenziato”.
Il leader della Cisl focalizza l’attenzione sulla necessità di andare incontro alle imprese:
”Il nostro mercato, caricato di tasse, e’ asfittico. Dobbiamo abbassarle, perchè le imprese possono essere anche iperproduttive al proprio interno, ma poi non ce la fanno a smaltire la produzione e sono obbligate a rallentare”.
Bonanni avverte che le soluzioni vanno cercate a monte del problema e invita il Governo attuale ad intervenire su alcuni sprechi:
‘”Non bastano i decreti, serve quella stabilità politica che sia in grado di superare quel groviglio di interessi, consorterie, corporazioni, localismi che blocca tutto. Servono scelte forti che abbattano i monopoli, accorpino i Comuni piccoli, eliminino le centinaia di municipalizzate sovietiche che offrono pessimi servizi e costano un occhio della testa”.
L’impegno è quello di convincere la Ragioneria del fatto che “ridare fiato al mercato nel medio periodo produrrà anche maggiori entrate”.