La biobenzina sostenibile è una normale miscela di carburante derivata dalla raffinazione del petrolio e del bioetanolo, in altre parole alcool etilico ottenuto con la lavorazione di materie vegetali. Ebbene, in Italia nasce il primo impianto di biobenzina sostenibile. Si trova a Tortona, sebbene si auspichi che possano proliferare con il tempo altri distributori altrove. Il principale elemento di novità sta nel fatto che questo carburante deriva da colture non alimentari, che contribuiscono a ridurre notevolmente l’emissione di anidride carbonica. Il motivo sta nel fatto che il CO2 immesso nell’aria è anidride carbonica, già presa dalle piante trattate, non derivante quindi dalla raffinazione del petrolio.
Quindi per produrre questo tipo di carburante non occorre andare ad impattare la catena agronomica alimentare, così come accade invece per quei biocarburanti derivanti da soia, mais, palma e grano. Il bioetanolo potrebbe dunque essere un’alternativa al petrolio, sicuramente più economica e sostenibile per l’ambiente.
Mossi&Ghisolfi è l’azienda che produce questo tipo di carburante e fa sapere che se si utilizzassero anche delle percentuali basse delle biomasse di terreni abbandonati presenti in Italia, ma non utilizzati per l’agricoltura, il nostro Paese potrebbe raggiungere l’obiettivo prefissato nel 2020 della riduzione del 10% della produzione di combustibili da fonti rinnovabili. La benzina biosostenibile, allo stato attuale, può essere utilizzato solo su automobili di tipo “Flexyfuel”, cioè quelle in grado di usare più tipi di combustibili. Il primo limite dunque viene proprio dalle case produttrici.
Il prezzo, inoltre, ancora non è noto, sebbene si ipotizzi che esso sia inferiore di 5-10 centesimi rispetto al prezzo della benzina tradizionale. Il sindaco di Tortona Massimo Berrutti ha dichiarato:
Ringrazio il Gruppo Mossi&Ghisolfi per averci donato un’auto Flexy-Fuel. Questo è sicuramente un aspetto molto positivo che ci lusinga. Un plauso particolare al Gruppo Mossi&Ghisolfi che ha fortemente caldeggiato e sostenuto la produzione di bioetanolo con un impianto che prima si voleva fare a Tortona ma per le forti ottusità è poi stato realizzato a Crescentino. Penso che la nostra città non cogliendo l’occasione di collocare una realtà come quella proposta dal gruppo Mossi&Ghisolfi, abbia perso una grande opportunità.