Si sono svolti venerdì pomeriggio gli ultimi comizi dei candidati sindaci ai ballottaggi di domenica, prima del silenzio elettorale scattato a mezzanotte. A Roma il candidato del Pd Roberto Giachetti ha concluso la sua campagna elettorale al Ponte della Musica, al Flaminio, affiancato dal ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, dal presidente del partito Matteo Orfini e dall’esponente della minoranza democratica Gianni Cuperlo, mentre la candidata del Movimento 5 Stelle Virginia Raggi ha tenuto il suo comizio finale ad Ostia, assieme a Luigi Di Maio e Paola Taverna. Erano però assenti sia il premier e segretario Pd Matteo Renzi, che si trova al Forum economico di San Pietroburgo, sia il leader del M5S Beppe Grillo, rimasto a Marina di Bibbona ma che dovrebbe comunque essere sabato nella capitale e rimanerci fino a lunedì. Nella capitale si è però accesa nelle ultime ore una polemica sulla candidata grillina, che. secondo quanto rivelato dal “Fatto Quotidiano“, avrebbe ricevuto dalla Asl di Civitavecchia una consulenza con incarico per il recupero crediti sia nel 2012 che nel 2014, quando era già consigliera comunale in Campidoglio e che non avrebbe dichiarato.
Giachetti l’ha quindi attaccata dicendo: “E’ una cosa grave, Raggi parla di trasparenza e nasconde il passato, parla di onestà e commette un reato in violazione della legge Severino, parla di cambiamento e ricicla chi ha fatto il male di questa città”. La Raggi si è difesa affermando: “Continuano ad infangarmi. Non abbiamo paura del loro fango. Mi attaccano sul mio lavoro. Io lo ammetto: un lavoro prima di entrare in politica ce l’avevo. Cosa scrivono invece loro nel curriculum? Politico da una vita? Non ricordo un solo provvedimento importante firmato da loro se non la Fornero o i decreti salva-banche”. A Milano, invece, il candidato del centrosinistra Beppe Sala ha tenuto il suo comizio finale a piazza del Cannone, assieme a numerosi artisti, tra cui Roberto Vecchioni, Morgan e Max Pezzali, mentre il suo sfidante di centrodestra Stefano Parisi aveva festeggiato già giovedì sera alla discoteca Fabrique, e venerdì ha tenuto con circa duecento suoi sostenitori un flash-mob in giallo, il colore della sua campagna elettorale, in via Dante, dirigendosi poi verso piazza Cordusio insieme a Roberto Formigoni, Ignazio La Russa e Luigi Casero, scandendo lo slogan: “Chi non salta Beppe Sala è“.
L’ex commissario Expo, che venerdì mattina ha incassato anche l’appoggio “personale” di Basilio Rizzo, che al primo turno si era presentato da solo con la lista di sinistra “Milano in comune”, ha lanciato un appello agli elettori del Movimento 5 Stelle, sostenendo che “su molti temi, come la legalità e la trasparenza, siamo vicini”. Parisi, invece, ha incassato, a sorpresa, un appello in suo favore da Silvio Berlusconi, che dal letto dove è convalescente ha dichiarato: “Mi auguro che si premi la serietà, l’affidabilità e la competenza di Stefano Parisi, conosce questa metropoli perché ne è stato city manager, il mio invito ad un buon voto ai milanesi“. A Torino c’è stato un botta-e-risposta a distanza sul tema del lavoro fra il sindaco uscente e candidato del centrosinistra Piero Fassino e la sua sfidante Chiara Appendino, del M5S.
Fassino, in mattinata, aveva infatti annunciato alla trasmissione televisiva “Agorà”: “Faremo, già a luglio, un patto metropolitano per il lavoro, con tutte le forze economiche e sociali. Grazie a un investimento di 4 miliardi di euro in opere pubbliche verranno generati ventimila nuovi posti di lavoro”. Al sindaco uscente ha replicato decisa la Appendino, affermando: “E’ irresponsabile promettere posti di lavoro calcolati su investimenti ipotetici non ancora stanziati, soprattutto a poche ore dal voto”. A Napoli, il sindaco uscente Luigi De Magistris ha chiuso la campagna elettorale tra comizi e feste in piazza, annunciando di voler costituire un movimento popolare che guardi ai grillini, mentre il suo sfidante Gianni Lettieri, candidato per il centrodestra, si è detto convinto di essere eletto.
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