A una settimana dai fatti di Parigi, è scattata venerdì in tutta Europa una vasta offensiva contro il terrorismo, che ha portato all’arresto del principale complice di Amedy Coulibaly, il terrorista che ha ucciso nella capitale francese una vigilessa e quattro clienti di un negozio kosher. L’uomo, che sarebbe stato arrestato a Parigi durante una maxi operazione della polizia francese, grazie a tracce di materiale genetico rinvenute nell’auto, sarebbe quello che ha fornito “il più rilevante supporto logistico” a Coulibaly, in particolare la macchina su cui viaggiava prima della sparatoria a Montrouge. La polizia francese ha inoltre arrestato in Francia, al valico di frontiera del Frejus, due terroristi legati alla cellula jahidista belga di Verviers che erano scappati dal Belgio dopo il blitz delle forze di sicurezza giovedì notte.
Sembra che i due stessero per “attraversare il confine nel momento esatto in cui le guardie di frontiera hanno ricevuto la segnalazione dal Belgio e sono stati arrestati“. Secondo il sito della Dernier Hore, i jahidisti stavano preparando in Belgio il rapimento e la decapitazione di un importante personalità, di cui poi avrebbero diffuso il video su Internet. Nel paese finora sono state rilasciate sotto condizione due delle tredici persone fermate nell’operazione dei giorni scorsi, mentre ne sono state arrestate altre tre. La Commissione Europea ha deciso, in via precauzionale, di alzare il livello di allerta contro il rischio di attacchi terroristici, e il Parlamento europeo dovrebbe prendere una decisione analoga. Secondo fonti dell’intelligence occidentale, il pericolo di attentati riguarderebbe buona parte dell’Europa, dove vi sarebbero almeno 20 cellule terroristiche dormienti pronte a colpire, tra Francia, Germania, Belgio ed Olanda.
In questi ultimi due Paesi, in particolare, gli attacchi terroristici rappresenterebbero una “minaccia imminente”, dato che l’Isis avrebbe impartito a diversi foreign fighters rientrati in patria istruzioni precise sugli obiettivi da colpire. Proprio per questo, il premier belga Charles Michel ha annunciato l’adozione di altre dodici misure per la lotta al terrorismo nel Paese. Dopo la retata nella cittadina belga di Verviers, sono state arrestate una ventina di persone tra Francia, Belgio, Germania, Gran Bretagna e Irlanda. A Parigi, questa mattina alle otto, la stazione ferroviaria Gare de l’Est è stata evacuata per due pacchi sospetti. L’allarme è finito quasi un’ora e mezza dopo. Durante la mattina, invece, diversi siti di media francesi sono rimasti fuori uso, si presume per un attacco informatico.
A Colombes, nei pressi di Parigi, invece, un uomo è entrato in un ufficio postale e ha preso degli ostaggi, ed in seguito si è arreso. Secondo le autorità, comunque, non vi sarebbe alcun collegamento con i recenti fatti di terrorismo. In Germania, più di duecento agenti di polizia hanno condotto, all’alba di venerdì, un‘operazione contro presunte cellule islamiste a Berlino, arrestando due persone, fra cui un 41enne di origini turche, presunto leader di un gruppo che stava progettando un attentato in Siria. In Gran Bretagna è stata arrestata una diciottenne all’aeroporto londinese di Stansted, mentre in Irlanda un presunto jihadista franco-algerino è stato arrestato all’aeroporto di Dublino mentre tentava di entrare nel Paese con un passaporto falso.