La guerra civile nell’Est dell’Ucraina rischia ora di diventare un conflitto militare diretto tra Kiev e Mosca. Il governo ucraino, appoggiato dagli Stati Uniti, ha infatti denunciato ieri una vera “invasione” di truppe russe e chiesto un “consistente aiuto tecnico-militare“ all‘Unione Europea, dopo aver già invocato, nei giorni scorsi, il soccorso della Nato. Le truppe russe hanno infatti raggiunto i ribelli filorussi dell’Ucraina dell’Est e conquistato la città di Novoazovsk, sul Mar d’Azov: nonostante Mosca neghi, la Nato ha confermato l’invasione diffondendo foto satellitari che mostrano le forze russe impegnate in operazioni militari in territorio ucraino. L’ambasciatore russo all’Ocse Andrei Kelin ha spiegato invece che in Ucraina “c’è solo un’unità” di una “decina di soldati russi che hanno attraversato la frontiera in modo non intenzionale due giorni fa“.
Secondo la Nato, invece, sarebbero oltre mille i militari russi al momento impegnati nei combattimenti in territorio ucraino, soprattutto nella zona di Novoazovsk. A Donetsk sono morti undici civili, e altri ventidue sono rimasti feriti, nelle ultime 24 ore, per gli attacchi d’artiglieria. Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha annullato la visita in Turchia e ha convocato d’urgenza il consiglio per la sicurezza e la difesa per fronteggiare il “deterioramento rapido della situazione” dovuto all'”ingresso di truppe russe”, e chiesto la convocazione di un Consiglio Europeo. Il premier Arseni Iatseniuk ha invece chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, che è stata poi convocata, e sanzioni più stringenti contro la Russia. La questione ucraina sarà trattata anche alla riunione d’emergenza dei ventotto ambasciatori dei paesi Nato che si terrà oggi.
Il presidente americano Barack Obama è intervenuto dichiarando dalla Casa Bianca: “Ho appena parlato con la cancelliera tedesca Angela Merkel ed entrambi siamo d’accordo che la Russia è responsabile della violenza nell’Est dell’Ucraina. L’incursione russa in Ucraina porterà solo nuovi costi e conseguenze negative per la Russia“. Obama ha ripetuto che gli Stati Uniti non intendono intervenire militarmente, ma ha avvertito Mosca: l’Ucraina non fa parte della Nato, ma altri paesi della regione si, e Washington “prende molto sul serio l’articolo 5” a loro tutela in caso d’invasione. Il presidente americano ha reso inoltre noto che entro settembre incontrerà alla Casa Bianca il presidente ucraino Poroshenko. Il premier italiano Matteo Renzi, in qualità di presidente di turno dell’Unione Europea, ha telefonato al presidente russo Vladimir Putin per esprimergli “grande preoccupazione” per la crisi ucraina e ha invocato il ritorno al tavolo delle trattative.
Preoccupazione per la situazione in Ucraina è stata espressa anche dal presidente francese Francois Hollande, mentre il premier inglese David Cameron ha ipotizzato “nuove conseguenze” per la Russia, e la cancelleria tedesca Angela Merkel, così come il Dipartimento di Stato americano, hanno minacciato ulteriori sanzioni. La portavoce dell’Alto rappresentante Ue Catherine Ashton ha commentato invece: “Siamo estremamente preoccupati dagli ultimi sviluppi, inclusi i rapporti di quel che sta avvenendo sul terreno”. La Ashton ha inoltre ribadito l’invito dell’Unione Europea a Mosca a “mettere fine a ogni tipo di ostilità inclusi i flussi di armi, uomini e mezzi” e ad individuare una “soluzione politica” che garantisca l’integrità territoriale dell’Ucraina.