Makemake è il nome del pianeta nano scoperto nel marzo del 2005, a cui poi fu dato questo nome in onore del creatore dell’umanità e dio della fertilità nella mitologia dell’isola di Pasqua. A scoprirlo sono stati i 3 telescopi dell’Osservatorio dell’ESO in Cile, che hanno catturato le immagini del pianeta mentre passava davanti ad una stella, il cosiddetto fenomeno dell’occultazione stellare.
Makemake è grande circa due terzi di Plutone e fa parte dei 5 pianeti nani riconosciuti dall’Unione Astronomica Internazionale, insieme a Plutone, Eris, Cerere ed Haumea. Da tempo, gli scienziati pensavano che questo pianeta potesse essere simile a Plutone – in quanto la sua orbita lo conduce nelle aree esterne del nostro Sistema Solare – ma la recente scoperta dell’ESO ha smentito questa ipotesi: Makemake è, infatti, privo di atmosfera.
A questa conclusione si è arrivati grazie alle osservazioni effettuate dai telescopi di La Silla e Paranal: il VLT (Very Large Telescope), l’NTT (New Tecnology Telescope) ed il TRAPPIST (TRAnsiting Planets and PlanetesImals Small Telescope). È stato, infatti, possibile capire meglio le sue dimensioni e misurarne la densità. Per quanto riguarda le occultazioni, su Next Me si legge la spiegazione dello European Southern Observatory:
“Prevedere accuratamente e osservare questi eventi non frequenti, è molto difficile: è da considerarsi un importante risultato che le osservazioni coordinate, da parte di un’equipe sparsa in molti luoghi diversi del Sud America, siano state coronate dal successo“.
Mentre José Luis Ortiz – dell’Instituto de Astrofísica de Andalucía, in Spagna – ha dichiarato:
“Mentre Makemake passava di fronte alla stella e ne bloccava la luce, la stella scomparve e riapparve molto bruscamente, invece di affievolirsi e poi tornare brillante gradualmente. Questo significa che il pianeta nano non ha un’atmosfera importante. Si pensava che Makemake avesse buone probabilità di aver sviluppato un’atmosfera, che non ce ne sia traccia significa che dobbiamo imparare ancora molto a proposito di questi corpi misteriosi. Scoprire, per la prima volta, le proprietà di Makemake è un grande passo avanti nello studio del club ristretto dei pianeti nani ghiacciati. Plutone, Eris e Makemake sono tra gli esempi più grandi dei numerosi corpi ghiacciati in orbita lontano dal Sole. Saremo in grado sfruttare le informazioni per le ulteriori esplorazioni di questi oggetti affascinanti nella zona esterna del Sistema Solare“.
Ha concluso lo scienziato. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature.