Era stata in grado di superare quella che era stata probabilmente la prova più dura che la vita le aveva riservato. Parliamo del tumore al seno che l’aveva poi obbligata ad un’operazione di chirurgia plastica, ovvero all’impianto di protesi mammarie quando aveva 49 anni ed era sopravvissuta alla terribile malattia. Arrivata a 64 anni, aveva deciso poi di rimuoverle perché probabilmente scadute. Un’operazione che apparantemente non doveva comportare grossi rischi. Ma purtroppo non è andata così. La donna, protagonista della triste vicenda, si chiama Concetta Agresta e viveva nel quartiere di Marassi a Genova.
Dopo una mezzora dalla rimozione delle protesi, Concetta ha iniziato ad avvertire una prima crisi respiratoria, per essere poi ricoverata d’urgenza in rianimazione. Domenica scorsa, però, dopo che le sue condizioni sembravano essere decisamente migliorate, la donna era stata dimessa dall’ospedale. Tornata a casa, Concetta ha però avuto un altro malore ed è morta, secondo i medici per una forma di pleurite fulminante. La morte però sembra essere alquanto sospetta, soprattutto perché avvenuta poche ore dopo l’operazione di rimozione delle protesi. Tutto è contenuto ora nelle cartelle cliniche della donna sequestrate dal Pubblico Ministero Francesco Pinto.
La Procura ora dovrà così far luce su diversi interrogativi contenuti in un esposto molto dettagliato che è stato presentato dai due figli della donna ai carabinieri della stazione di Marassi. Il primo riguarda le complicanze dell’operazione e un versamento pleurico che è seguito alla crisi respiratoria che ha colto la donna mezz’ora dopo l’operazione. Così come chiarezza viene chiesta anche sul materiale con il quale le protesi sono state realizzate e che potrebbe essere dunque difettoso, come quello di produzione francese che recentemente ha terrorizzato migliaia di pazienti d’oltralpe. In ogni caso il magistrato ha disposto l’autopsia sul corpo della donna affinché vengano presto stabilite le cause effettive della morte della donna.