Più che di santi, poeti e navigatori, ormai, siamo diventati un popolo di consulenti. Chiunque, indipendentemente dal proprio titolo di studio, dalle proprie competenze, dalla propria utilità, sembra avere un consiglio da fornire alla pubblica amministrazione. Naturalmente non lo fa in maniera disinteressata, ma perché pagato. Molto profumatamente. L’Italia ha già un numero di dipendenti pubblici abnorme. Sono impiegati nei settori più disparati, eppure sembrano non bastare mai. C’è un continuo ricorso a consulenti esterni. La Corte dei Conti ha provato a fare un censimento e le cifre venute a galla sono astronomiche. Gli enti locali, ogni anno, spendono 1,8 milioni di euro per questo capitolo. I professionisti impegnati nell’opera di fornire consiglia alla p.a. sono addirittura 250mila. Negli ultimi anni la spesa è cresciuta in maniera iperbolica. Altro che tagli, altro che rigore. Quando si tratta di chiedere consiglio a un professionista (o presunto tale) non si bada a spese.
La Regione che nel 2010 ha speso di più per gli incarichi esterni è la Lombardia. Viene seguita da Emilia Romagna, Veneto, Lazio e Piemonte. Con buona pace di chi sostiene che gli sprechi sono concentrati nel Sud Italia.
Certi casi sono davvero paradossali e in un paese normale provocherebbero dimissioni a raffica. Invece in Italia l’argomento è quasi off limits. Pensate che in Liguria la Giunta ha pagato due volte per avere lo stesso progetto. Il professor Giovanni Valotti, nel 2001, ebbe l’incarico di sviluppare la riorganizzazione dell’ente. Il compito fu terminato due anni più tardi con una relazione che costò 72.500 euro. Nel 2007 un’altra consulenza (organizzare un ente non è facile e mica possono farlo quei dirigenti già pagati dallo Stato!), naturalmente allo stesso Valotti. L’oggetto è lo stesso. Incarico ingiustificato secondo la magistratura economica, e “ciò è dimostrato dalla pressoché totale identità del testo delle due relazioni”.
Può sembrare incredibile, eppure è tutto certificanto dalla Corte dei Conti, quanto avvenuto in Sicilia. Il governatore, Raffaele Lombardo, ha affidato 15 incarichi ad “appassionati di vela e sci alpino, pianisti di piano bar e organisti su richiesta per matrimoni”.