Ennesimo rinvio per il processo Mills. Difatti, è slittata al 20 gennaio la prossima udienza del processo milanese , dove l’ex Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è accusato di corruzione in atti giudiziari.
Il nuovo rinvio, fa aumentare in maniera considerevole le possibilità che la prescrizione del reato arrivi prima che l’ex Premier venga condannato. Questo il resoconto del rinvio. All’inizio dell’udienza il magistrato inglese ha inoltrato la comunicazione ai giudici della decima sezione penale del tribunale che spiegava che il suo assistito non era presente per essere esaminato grazie alla videoconferenza. Dopo, è stata resa nota una lettera di un cardiologo del Sant Thomas di Londra, che segue da una decina d’anni l’avvocato Mills, in cui spiegava l’aritmia cardiaca occorsa al suo paziente. Difatti Mills è già stato sottoposto a due interventi eseguiti sempre dallo stesso dottore.
Il contenuto della comunicazione inoltrata ai giudici, riferiva che Mills, ha avuto ulteriori problemi di salute: “si stanno conducendo ulteriori esami cardiologici”, e per questo motivo il medico afferma che ci sono “controindicazioni circa la sua presenza in aula» per almeno due settimane in quanto ciò potrebbe essere per lui stressante”.
Di conseguenza, il pm Fabio De Pasquale ha fatto richiesta ai giudici di inviare un medico per verificare lo stato di salute del legale inglese. Questa la nota del Presidente del Tribunale: “Al momento l’impedimento di Mills a comparire non è assoluto chiediamo che venga attuata una procedura di controllo medico entro il 20 gennaio, data in cui è prevista la prossima udienza. Il Tribunale ha necessità di sapere se le condizioni di salute di Mills sono tali da impedirgli di testimoniare per i prossimi 15 giorni. Qualora le condizioni del testimone non gli impedissero di testimoniare, chiediamo che la Corte valuti il suo accompagnamento coatto”.
Queste, invece, le motivazioni espresse nella lettera da Mills: “Prima di espormi a qualsiasi evento che può causare stress e conseguente attacco cardiaco, il medico mi ha consigliato di sottopormi ad accertamenti. Desidero sottolineare comunque la mia assoluta volontà a testimoniare, perché tale testimonianze può alleviare la posizione di Silvio Berlusconi e la mia”.
Inoltre, uno dei difensori dell’ ex Premier, Niccolò Ghedini, ha precisato che il suo assistito renderà dichiarazioni spontanee al processo Mills, ma che comunque la difesa intende “aspettare la fine del controesame di Mills per prendere una decisione definitiva”.