C’è allarme lupi, sì all’abbattimento se necessario (…) solo a condizione che sia stata verificata l’assenza di altre soluzioni praticabili.
Questa, la circolare del Viminale sui lupi, razza tutelata dalla legge 357 del 1997, indirizzata ai prefetti delle province di Trento e Bolzano e al presidente della Regione Val D’Aosta.
Ma scatta la querelle fra il ministro dell’Interno Matteo Salvini il ministro dell’Ambiente Sergio Costa che pochi giorni fa, lo scorso 2 aprile aveva reso pubblico il “Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia” confermando proprio che la peculiarità di questo nuovo piano consistesse non tanto negli abbattimenti, ma più che altro in una strategia di convivenza delineata in 22 azioni.
Firmata da Matteo Piantedosi capo di Gabinetto di Salvini, la circolare del Viminale mette in evidenza che “di recente, in alcune aree del territorio nazionale”, si è registrato “un aumento della presenza di lupi che, avvicinandosi in branco agli abitati, provocano allarme nella popolazione ovvero causano importanti danni economici agli allevatori, attaccando ovini, caprini e talvolta bovini nelle zone di pascolo e di ricovero”. Da qui “l’esigenza di adottare interventi di carattere preventivo ai fini della tutela della pubblica incolumità”.
Ma a rispondere è l’Enpa, l’ente nazionale protezione animali che attacca la circolare e parla di “manovra per reintrodurre le uccisioni di un animale protetto e salvato dall’estinzione e dopo il lavoro tanto autorevole e di solide basi scientifiche portato a termine dal ministro dell’Ambiente con il nuovo Piano lupo”.
Contro il Viminale, anche il Wwf che spiega di come non ci sia alcun allarme lupo come confermato dagli esperti del “Large Carnivore Initiative for Europe della Iucn che hanno redatto i criteri scientifici per classificare gli eventuali lupi problematici: sulla base di questi criteri, nessuna delle situazioni finora registrate in Italia è motivo di allarme. La notizia che il ministero dell’Interno avrebbe inviato ai prefetti di Trento e Bolzano e al presidente della Valle D’Aosta una circolare in cui si apre agli abbattimenti dei lupi, se confermata, sarebbe un attacco gratuito ed ingiustificato ad una specie fondamentale per la natura d’Italia.
Le specie simbolo della natura e della biodiversità italiana non possono continuare ad essere esposte ai ricatti di quei poteri locali che non vogliono attuare misure di prevenzione opportune, in spregio alle migliaia di allevatori che ogni giorno faticano per rendere possibile una coabitazione pacifica e alla maggioranza degli italiani che si sono espressi per una tutela integrale del lupo.
Ha concluso la nota del WWF.
photo credits | think stock