Dopo il caos, i disagi e le proteste per i tre scioperi del trasporto pubblico che si sono svolti venerdì 17 a Roma, si sta muovendo anche il Campidoglio, dove lunedì si insedierà una commissione d’indagine che andrà ad affiancarsi a quella dell’Atac, mentre il sindaco Ignazio Marino ha annunciato al Tg1: “Non escludo, con l’apertura della commissione, dei licenziamenti già da martedì. E’ uno spirito scomposto di affrontare una situazione che vogliamo portare alla massima efficienza. A Milano un macchinista della metro lavora oltre 1150 ore l’anno, a Roma solo 720 ore l’anno”.
Sullo sciopero dei trasporti di venerdì indagano anche l’Atac e l’Autorità di garanzia per gli scioperi, che aprirà molto probabilmente lunedì il procedimento di valutazione sull’accaduto, soprattutto riguardo al possibile mancato rispetto delle fasce di garanzia. Secondo centinaia di passeggeri della linea A della metropolitana, lo sciopero sarebbe infatti iniziato dieci minuti prima dell’orario prestabilito delle 8.30, il che ha contribuito ad esasperare gli animi, inducendo molti ad occupare i vagoni dei treni. I magistrati della Procura di Roma che si occupano dei reati contro la pubblica amministrazione, invece, esamineranno presto l‘esposto presentato dal Codacons e apriranno il fascicolo d’indagine, anche se il procedimento potrebbe essere rubricato come “atti relativi” e quindi essere senza indagati.
Nell’esposto del Codacons si fa riferimento, oltre che all’interruzione di pubblico servizio e alla violenza privata verso gli utenti, anche al reato di “attentati alla sicurezza dei trasporti“, poiché è stato denunciato che i convogli della metro sarebbero rimasti fermi sui binari con i passeggeri a bordo e senza macchinisti. Secondo alcuni utenti, però, ciò sarebbe in parte dovuto al fatto che sarebbero passati meno treni di quanto richiesto dal flusso dei passeggeri, e cioè uno ogni 5 minuti, e non uno ogni 2 massimo 3 come dice la tabella Atac di venerdì tra le 8 e le 8.30. E’ quanto ritiene possibile anche l’assessore comunale alla Mobilità Guido Improta, che ritiene che due treni siano partiti in ritardo di 15 minuti, mentre sembra sia stata la Dct, la Direzione centrale traffico, ad aver ordinato di evacuare i convogli, e in proposito Improta ha affermato: “Se venisse accertato che queste situazioni sono state cagionate dagli ordini arrivati dalla Dct, è naturale che scatteranno provvedimenti nei confronti dei responsabili“.
Intanto, però, non si placano le polemiche, anche politiche, con l’opposizione capitolina che accusa dello sciopero la giunta Marino, mentre il sindaco ripete che “lo sciopero è la risposta di chi non vuole accettare il cambiamento che noi invece vogliamo per rendere migliore il servizio pubblico“. L’Ugl, uno dei sindacati promotori dell’agitazione, invece, si tira fuori spiegando: “Se c’è stata una violazione è un qualcosa che non è stato né previsto né richiesto dal sindacato“, e annuncia un altro sciopero a breve.