E’ stata del 70 per cento, secondo i sindacati, l’adesione allo sciopero generale di otto ore indetto per oggi da Cgil, Uil e Ugl per chiedere “a governo e Parlamento di cambiare in meglio il Jobs Act e la legge di Stabilità” e che riguarda tutti i settori, dalla scuola ai trasporti, dalla sanità agli uffici pubblici. Le organizzazioni sindacali hanno inoltre indetto 54 manifestazioni in tutta Italia, e il segretario generale della Uil Carlo Barbagallo ha partecipato al corteo che si è svolto a Roma, mentre la leader della Cgil Susanna Camusso a quello di Torino. Vi sarebbero stati momenti di tensione a Milano, quando i dimostranti, fra cui moltissimi studenti, sono arrivati davanti al Pirellone, sede del consiglio regionale: sono stati esplosi alcuni petardi e lacrimogeni e la polizia ha caricato i manifestanti con i manganelli.
Una ventina di ragazzi vestiti da Babbo Natale ha scavalcato la recinzione del grattacielo Pirelli mentre altri lanciavano alcuni oggetti, e le forze dell’ordine hanno reagito sparando lacrimogeni e caricando gli studenti. A Torino, invece, alcuni autonomi che si erano staccati dal corteo di Cgil e Uil hanno cercato di proseguire lungo corso Regina Margherita forzando il blocco delle forze dell’ordine, che hanno reagito con una carica di alleggerimento e hanno poi fermato alcuni manifestanti. A Roma, nel primo pomeriggio, vi sono state cariche delle forze dell’ordine davanti all’edificio occupato dai Movimenti per la casa nei pressi del Policlinico Umberto I. Il traffico è andato in tilt, e la zona è presidiata da quindici blindati di polizia e finanza.
L’edificio è stato poi sgomberato, ma i Movimenti per il diritto all’abitare denunciano: “Gli attivisti feriti nelle operazioni di sgombero sono una decina, con contusioni alle gambe e alla testa”. Il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi ha revocato giovedì sera la precettazione dei ferrovieri, ma oggi il presidente della Commissione di garanzia sugli scioperi Roberto Alesse, intervenendo a Radio 24, ha fatto sapere che lo sciopero in tale settore “resta in violazione delle regole e dovrà essere valutato attentamente nei prossimi giorni“. Dal capoluogo piemontese la leader della Cgil Susanna Camusso ha dichiarato: “Il governo sbaglia a escludere il confronto e la partecipazione con i sindacati. Devono scegliere se continuare a innescare il conflitto o aprire il dialogo: deve essere chiaro che noi non ci fermeremo“.
La Camusso si è rivolta anche alla Cisl, che non ha aderito allo sciopero, dicendo: “Ci dispiace che non ci sia perché il messaggio di non provare a cambiare le scelte del governo è un messaggio di rassegnazione”. Il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo ha affermato invece: “Oggi fermiamo l’Italia per farla ripartire nella direzione giusta“. Sullo sciopero di oggi è intervenuto anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che, pur non volendo entrare “nel merito delle ragioni degli uni o degli altri“, ha sottolineato che “è bene che ci sia rispetto reciproco” tra governo e sindacati e che “non si vada ad una esasperazione come quella di cui oggi abbiamo il segno. Non fa bene al Paese“.