Il sito web della discordia riapre: Vajont.info, portale di informazione bloccato un mese e mezzo fa, con un sequestro preventivo chiesto dal pm di Belluno Massimo De Bortoli e disposto dal gip Aldo Giancotti, è stato infatti dissequestrato a seguito del ricorso presentato da oltre 200 provider italiani assistiti dall’avvocato Fulvio Sarzana. Il sequestro, nato a seguito delle denunce presentate dagli onorevoli Maurizio Paniz del Pdl e Domenico Scilipoti del partito dei “Responsabili”, aveva fatto molto scalpore, provocando anche la reazione di Anonymous, nome dietro cui si nascondono i più abili pirati informatici di oggi, che avevano oscurato il sito di Paniz.
Il pm aveva ordinato a tutti i provider italiani di inibire l’accesso al sito incriminato, ritenuto responsabile di diffamazione nei confronti dei due deputati del centrodestra, in particolare per l’utilizzo di alcune frasi altamente ingiuriose. Si trattava del primo provvedimento di questo tipo mai attuato nel nostro paese, e in molti avevano visto dietro a questo sequestro l’ennesimo tentativo da parte del Potere di censurare la libertà in internet. Ma è libertà diffamare con frasi offensive qualsivoglia persona? Questo l’interrogativo su cui la Rete ha dibattuto nell’ultimo mese e mezzo, fermo restando che l’inibizione ai provider è parsa da subito una reazione spropositata rispetto alla gravità della vicenda.
“Il tribunale ha tenuto conto dei gravi rischi per i diritti costituzionali alla libera espressione ed al diritto di informazione connessi all’esecuzione del provvedimento originario del gip“, ha commentato l’avvocato Sarzana, mentre Maurizio Paniz non ha rilasciato dichiarazioni sulla sentenza, limitandosi a far notare come “il signor Dal Farra continua ad essere condannato nei tribunali dove io l’ho querelato”, l’ultima lo scorso 7 marzo presso il tribunale di Udine. Tiziano Dal Farra, lo ricordiamo, è l’autore delle frasi incriminate sul sito Vajont. info, ed è stato già querelato per ben sei volte dall’avvocato e deputato Pdl Paniz.