Una bella serata che si è trasformata nel peggiore degli incubi quella vissuta da due giovani fidanzati del Vomero, uno dei quartieri più ricchi di Napoli. I due innamorati, entrambi 20enni, stavano facendo rientro a casa dopo aver mangiato un panino in uno dei pub del quartiere, quando, nei pressi di Via Jannelli, hanno deciso di fermarsi per parlare dello studio, dei loro progetti, delle loro vacanze.
All’improvviso, però, un tossicodipendente in piena crisi di astinenza si è avvicinato ai due giovani intimando loro di consegnargli sia i cellulari che i contanti che hanno avevano in tasca. “Ho una pistola, datemi tutto“; queste le parole del rapinatore al giovane che, mentre era alla guida della vettura, ha cercato di opporsi alla rapina. Il timore del giovane era quello che il tossicodipendente gli portasse via l’auto, poiché si era visto togliere via le chiavi dal quadro di accensione.
Tuttavia, la rapina è degenerata. Il tossicodipendente, in seguito alla colluttazione che ne è seguita dopo, ha tirato fuori un siringa iniziando a gridare: “Ho l’Aids, ve lo giuro sui miei figli, ho l’Aids”, salvo poi pungere il malcapitato 20enne per tre volte sul braccio. Subito dopo è scappato via con il bottino, a bordo di un motociclo che risulta rubato dal 2006 e che è stato individuato grazie alla coppia che è riuscita a memorizzarne la targa.
Recatisi immediatamente al Pronto Soccorso dell’ospedale Cardarelli del capoluogo campano, il giovane è stato da prassi sottoposto ad iniezione antitetanica ed in questi giorni sarà sottoposto ad analisi per verificare se dal contatto con la siringa abbia contratto o meno qualche forma di epatite. Ciò che lascia sconcertati è che il metodo della rapina con siringa, venuto alla ribalta nei primissimi anni’90, era caduto in disuso e sembra ora essere tornato di moda per spaventare soprattutto le persone più giovani e indifese.
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