Sarebbe di 145 vittime, di cui 132 studenti fra i sei e i diciassette anni, e 124 feriti, di cui 121 minori, il bilancio dell’attacco sferrato da un commando di kamikaze talebano della formazione Tehreek-e-Taliban (TTP) nella scuola pubblica militare di Peshawar, in Pakistan. I soldati hanno poi liberato la scuola uccidendo i sei terroristi che hanno compiuto la strage. Il portavoce del movimento, Mohammed Umar Khorasani, ha dichiarato: “Abbiamo scelto con attenzione l’obiettivo da colpire con il nostro attentato. Il governo sta prendendo di mira le nostre famiglie e le nostre donne. Vogliamo che provino lo stesso dolore”. Khorasani inoltre ha spiegato che la strage è una “vendetta” per i militanti talebani catturati ed uccisi nei territori tribali durante l’operazione “Zarb- e-Azb” lanciata il 15 giugno dalle forze di sicurezza pakistane in seguito ad un attacco all’aeroporto di Karachi, ed ha aggiunto che l’attentato odierno “è solo un trailer” e vi saranno presto nuovi attacchi.
Gli uomini del commando, che indossavano dei giubbotti imbottiti di esplosivo, sono entrati nella scuola, frequentata soprattutto da figli di ufficiali dell’esercito, alle 10.3o ora locale, le 6.3o italiane, quando nell’istituto vi erano 500 studenti. Il ministro dell’Informazione ha riferito che gli allievi sono stati uccisi per la maggior parte con un colpo alla testa. Il primo ministro pachistano Nawaz Sharif, recatosi a Peshawar, ha definito la strage “una tragedia nazionale”. Sono state intanto rafforzate le misure di sicurezza nella capitale Islamabad e il governo della provincia di Khyber Pakhtunkhwa ha proclamato tre giorni di lutto per gli studenti uccisi.
Poche ore dopo l’attentato alla scuola, sempre a Peshawar, è esplosa una bomba al passaggio di un mezzo con a bordo un deputato e consigliere del premier che si era appena recato in visita alla scuola colpita dai talebani. Sono rimaste ferite due persone, ma il deputato, Amir Muqam, è rimasto illeso. Cominciano intanto ad emergere particolari raccapriccianti sulla strage alla scuola: una fonte dell’esercito ha infatti raccontato alla tv americana Nbc che gli assalitori avrebbero dato fuoco ad un insegnante e costretto i bambini a guardarlo mentre moriva. La giovanissima attivista pachistana e premio Nobel per la pace 2014 Malala Yousafzai, che gli stessi talebani del Ttp cercarono di uccidere nell’ottobre 2012, ha definito l’attacco “atroce e codardo“.
Il presidente americano Barack Obama ha dichiarato invece: “Gli Stati Uniti condannano nei termini più duri il terrificante attacco in Pakistan: punendo studenti e insegnanti in questo atroce attacco, i terroristi hanno mostrato ancora una volta la loro depravazione“. Il premier italiano Matteo Renzi ha commentato la strage scrivendo su Twitter: “Bambini, bambini uccisi, bambini uccisi a scuola. Inconcepibile. Il mondo deve reagire all’orrore“. Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-Moon ha definito invece l’azione “un atto di vigliaccheria”.
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