Un’autentica tragedia quella avvenuta nel pomeriggio di ieri sulle piste dell’aeroporto Leonardo Da Vinci di Roma. Poco dopo essere passate le 18:00, Giorgio Monti, operaio 44enne, sposato e residente ad Aprilia, in provincia di Latina, è morto schiacciato tra un carrello elevatore e il portellone posteriore di un aereo appena atterrato sulla pista da Lisbona, della compagnia “Tap Air Portugal”. La vittima era un dipendente della società di handling Aviapartner ed il suo compito era quello di guidare i camioncini dotati di carrello elevatore utilizzati per trasportare i bagagli dalla stiva dell’aereo all’interno dell’aeroporto.
Non si sa ancora per quale motivo Monti non fosse alla guida del mezzo, ma sopra l’elevatore. Per il momento, si suppone che Monti fosse sceso dal camioncino a causa di un guasto, operazione, tra l’altro, che nemmeno avrebbe dovuto compiere secondo le norme che tutelano la sicurezza sui luoghi di lavoro. Questa è la ragione per la quale la Polaria, che svolgerà le indagini sul caso, dovrà accertare se Monti abbia lasciato il camioncino di sua spontanea iniziativa o se qualcuno gli abbia suggerito di andare sopra all’elevatore.
Bisogna anche capire se la manovra, alquanto pericolosa, che è costata la vita al 44enne, fosse di solito compiuta, in caso di guasti o di difficoltà ad agganciare l’elevatore al portellone dell’aereo, anche da altri operai addetti alla guida dei camioncini adibiti al trasporto dei bagagli. Le indagini sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia, che ordinerà innanzitutto una perizia tecnica sul carrello elevatore, sul camioncino e sui sistemi di apertura del portellone dell’aereo.
Gli agenti della Polaria, invece, diretti da Antonio Del Greco, saranno chiamati ad interrogare i colleghi di lavoro della vittima presenti al momento dell’incidente. Monti è morto sul colpo e il suo corpo è rimasto per diverse ore sulla pista, in attesa dell’arrivo del Magistrato di turno e degli ultimi rilievi effettuati dalla Polizia Scientifica.
