Gli scienziati dell’Institute of Cancer Epidemiology di Copenhagen hanno pubblicato il primo studio completo e non frammentario che dimostra con analisi scientificamente rigorose, condotte su un lungo periodo di tempo, che le frequenze emesse dai telefoni cellulari non provocano tumore al cervello come si sospettava.
Secondo lo studio danese pubblicato sul British Medical Journal non c’è alcun legame fra i tumori al sistema nervoso centrale e la telefonia mobile. Ben 358.403 abbonati sono stati presi in considerazione dalla ricerca per un periodo di ben 18 anni. I dati sulla popolazione danese di oltre 30 anni nata in Danimarca dopo il 1925, suddivisi in abbonati e non abbonati della telefonia mobile prima del 1995 sono quelli presi in oggetto dalle statistiche, che sono state stilate da operatori danesi della rete telefonica e dal Registro Tumori danese.
Sono stati riscontrati 10.729 casi di tumori del sistema nervoso centrale relativi al periodo di studio 1990-2007; tuttavia i ricercatori rassicurano che il dato non può essere interpretato come un collegamento telefono-tumore al cervello, infatti l’unica categoria di utenti della telefonia mobile che potrebbe effettivamente avere un filo conduttore con il cancro sarebbe quella dei cosiddetti “utilizzatori forti”, cioè che usano l’apparecchio almeno 10 ore al giorno.
Lo studio è nato dalla necessità di indagare sulla salute dei cittadini che sempre più spesso veniva messa in dubbio da chi guardava al crescente utilizzo di cellulari nel mondo. Le persone che utilizzato il telefonino sono aumentati esponenzialmente, raggiungendo più di 5 miliardi di abbonamenti in tutto il mondo nel 2010, normale quindi temere che una si vasta popolazione possa compromettere la propria salute ed anzi la mancanza di uno studio condotto seriamente ha rappresentato una mancanza contestata spesso dai salutisti come un tentativo delle aziende di telefonia di evitare il problema.
L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato i campi elettromagnetici a radiofrequenze, come quelli emessi dai cellulare, come possibile agente cancerogeno per l’essere umano, ma questa ricerca allontana la preoccupazione e la sposta solo su chi, come gli utilizzatori forti, utilizza certi dispositivi per tempi estremamente lunghi.