Lo potremmo definire “quasi un autogoal” quello della Polizia locale del Comune di Milano. Almeno 10 mila verbali, ma soprattutto almeno 1 milione di euro, dovuto dai cittadini per le relative multe, dovranno essere annullati dal bilancio comunale.
Questa la notifica ufficiale diffusa: “Per un errore del sistema informatico che elabora i dati con cui vengono compilati i verbali di transito nelle Zone a Traffico Limitato diecimila verbali devono essere annullati dalla stessa polizia locale”. Questi i fatti. Per circa un mese, dal 12 novembre al 13 dicembre, questi verbali sono stati correttamente indirizzati a coloro che transitavano nella zona prevista della ztl compresa tra l’accesso in Ripa di Porta Ticinese che incrocia con viale Cassala. E fin qui tutto bene. Purtroppo i verbali sono però redatti da un sistema tecnologico che questa volta l’ha fatta grossa.
Difatti, il sistema informatico, sebbene abbia inizialmente correttamente memorizzato i dati relativi alle sanzioni, al momento della stampa di questi, ha riportato un codice errato. In pratica, ha sì riportato le contravvenzioni, ma con una località sbagliata. Invece di essere notificate nella zona per l’appunto di Ripa di Porta Ticinese ad incrocio con via Cassala, sono state verbalizzate sempre all’accesso di Ripa di Porta Ticinese ma all’incrocio con via Devoto. Per sfortuna del sistema informatico, questo incrocio non esiste. Difatti le due vie, Cassala e Devoto, distano almeno 7 chilometri.
Quindi tutto è stato annullato. Fino ad ora sono ritornati al mittente, o contestati per l’appunto 10 mila verbali, ognuno da 81 euro, ma secondo la polizia locale solo a metà marzo potrà esserci il conto totale delle notifiche, cioè alla scadenza dei 90 giorni di tempo che si hanno a disposizione per contestare una multa. Quindi anche la cifra che doveva essere destinata alle casse comunali sarà superiore al milione di euro attuale. Inoltre l’errore “informatico”, sta alimentando le polemiche sulla viabilità che ci sono in città già per l’esperimento della “congestion charge”, cioè il ticket da pagare per i non residenti per entrare nella ztl, che vede Milano come apripista nazionale del provvedimento.