La crisi inizia a farsi sentire anche per la classe politica. Finalmente l’azione di governo, incentrata sul rigore e l’austerity imposte a tutto il paese, inizia a colpire anche i rappresentati della cosiddetta “casta”. Infatti, c’è stato un primo passo del nuovo esecutivo, in risposta ad un ordinanza del Tar che chiedeva di intervenire riguardo la questione delle “auto blu”, per “ottenere risparmi significativi istituzionali”.
Con un decreto presentato dal Ministro della Funziona Pubblica e della Semplificazione, Patroni Griffi, e firmato dal Presidente del Consiglio Monti, è stato illustrato il taglio delle spese per le “auto blu” appartenenti ad istituzioni ed enti locali. Un taglio che permetterà al nuovo esecutivo di fare cassa. Ecco la nota in merito diffusa da Palazzo Chigi: “Il Governo ritiene che le modifiche introdotte permetteranno di conseguire risparmi significativi nella spesa pubblica per le autovetture di servizio e di rappresentanza”.
Il decreto arriva come risposta alla precedente ordinanza che chiedeva il riesame del precedente decreto del 3 agosto 2011, in cui veniva imposto solamente l’utilizzo “alternativo” dei mezzi di trasporto pubblico solo quando questo risultava ugualmente utile nei tempi per gli organi costituzionali, delle Regioni e gli enti locali, ma anche per le amministrazioni che utilizzano non più di una autovettura di servizio.
La nota, infatti, precisa che: “Il decreto modifica il precedente laddove esso impone l’utilizzo alternativo dei mezzi di trasporto pubblico solo quando ne venga assicurata “uguale efficacia”. Ma il decreto non si ferma qui. Infatti, oltre all’eliminazione delle auto di rappresentanza, è stata cancellata anche la “ la norma che concede alle amministrazioni un termine di trenta giorni per la comunicazione al Dipartimento della funzione pubblica dell’acquisto o della presa in possesso di un’autovettura”.
La nota riguardante il contenuto del decreto è stata inviata al Tribunale Regionale Amministrativo, mentre il consiglio dei ministri era ancora in corso.