E’ ormai alle stelle la tensione fra Russia e Ucraina. Domani, infatti, si terrà in Crimea, regione a maggioranza russa, un referendum per decidere l’annessione a Mosca, ed oggi Kiev ha accusato: “Ci hanno invaso nel sud-est del Paese: se non si ritirano immediatamente reagiremo”. Secondo il governo ucraino, infatti, le truppe russe volevano invadere l’Arbatskaya Strelka, una striscia di terra lunga 112 chilometri che corre parallela alla costa orientale della Crimea, dove erano arrivati con circa ottanta soldati, quattro elicotteri e tre mezzi blindati, ma sono stati “immediatamente” respinti dalle forze ucraine. Il ministero degli Esteri ucraino ha chiesto il “ritiro immediato” delle truppe di Mosca e minaccia di rispondere “con tutti i mezzi per fermare l’invasione militare”.
Il governo russo ha fatto invece sapere che esaminerà i “numerosi appelli con la richiesta di difendere i cittadini pacifici” che ha ricevuto. Intanto la risoluzione presentata al Consiglio di Sicurezza dell’Onu per l’invalidità del referendum in Crimea non è passata per il voto posto dalla Russia, mentre la Cina si è astenuta e gli altri tredici membri hanno votato a favore. Per l’ambasciatrice americana all’Onu Samantha Power, questo voto mostra “l’isolamento di Mosca” dinanzi alla comunità internazionale: “La Russia non può cambiare le aspirazioni del popolo ucraino e fin dall’inizio di questa crisi la posizione russa è stata in contrasto non solo con la legge, ma anche con i fatti” ha affermato l’ambasciatrice.
Il premier ucraino Iatseniuk, invece, in un video diffuso dalle televisioni locali, ha detto di aver avuto “un incontro con il presidente del consiglio europeo Herman Van Rompuy”, e ha spiegato: “Siamo d’accordo sul fatto che la parte politica dell’accordo di associazione tra Ucraina e Unione Europea debba essere firmata durante il vertice del 21 marzo, la parte economica sarà invece siglata più avanti“. La mancata firma dell’accordo di associazione con l’Ue a fine novembre aveva provocato la rivolta contro il governo che ha poi portato alla destituzione dell’ex presidente Ianukovich.
Intanto a Kharkiv, nell’est dell‘Ucraina, sono state uccise due persone e ferite altre cinque: secondo quanto ricostruito dai giornali locali, vi sarebbe stata una sparatoria tra favorevoli all’annessione a Mosca e militanti di estrema destra.L’altro ieri, a Donetsk, era stato invece accoltellato un giovane. La Russia ha chiesto all’Ucraina di dichiarare fuori legge i gruppi nazionalisti. A Mosca, invece, si è tenuta una marcia pacifista con l’intervento militare in Ucraina e contro l’annessione della Crimea alla Russia, a cui hanno partecipato tremila persone per la polizia, oltre cinquantamila per gli organizzatori. A Sebastopoli, in Crimea, è stato invece rapito da milizie filorusse, e poi liberato dalla polizia, un prete della Chiesa cattolica greco-ucraina, Mykola Kvich, che era stato già ripetutamente minacciato e invitato a lasciare la Crimea.