Ha un nome colui che è accusato di essere l’autore dell’efferata sparatoria avvenuta al Century 16 Movie Theaters di Aurora, sobborgo di Denver, in Colorado, nel quale veniva proiettata la prima del film The Dark Knight Rises. I morti sono stati 12, le persone ferite più di una cinquantina. Il suo nome è James Holmes, ha 24 anni e per compiere la carneficina ha indossato una maschera anti-gas che richiama molto quella indossata dal terrorista Bane, antagonista di Batman nell’ultimo episodio della celebre saga, alla quale erano accorse per la prima numerose persone. La maggior parte dei media ha già ribattezzato il giovane come il Joker, celebre supercriminale nemico di Batman.
Il giovane ha studiato medicina fino allo scorso mese di giugno, salvo poi ritirarsi dall’Università. Non ha contatti sui social network. Su Facebook esiste un suo omonimo, 22enne, che ha raccontato di essere stato inondato di messaggi e richieste, ma che, per sua fortuna, nulla ha a che fare con l’autore della terribile sparatoria nella quale hanno perso la vita anche dei bambini e dei militari.
Nato il 13 dicembre 1987, James ha vissuto a San Diego (dove ancora vive la madre e dove ha frequentato le scuole superiori), salvo poi trasferirsi in Colorado per un programma di dottorato di ricerca in neuroscienza. Poco dopo ha deciso però di abbandonarlo. Alcuni conoscenti lo hanno descritto come un tipo estremamente solitario, che a stento rispondeva ai saluti, mentre lui stesso l’anno scorso si era descritto come una persona estremamente pacata e rilassata.
Solo che, armato di un fucile e tre pistole, Holmes è entrato nella sala 9 del cinema dove si teneva la prima di Batman, per compiere la strage il cui movente, per ora, rimane ancora sconosciuto. Quando è stato catturato dalla polizia, il giovane non ha affatto opposto resistenza all’arresto, ma si è limitato ad affermare che nella sua casa, a soli 7 km dal cinema, c’erano degli esplosivi. Le autorità, che nel frattempo hanno fatto evacuare l’edificio e l’area circostante, hanno parlato dell’appartamento come una vera e propria trappola mortale per sgomberare la quale ci vorranno probabilmente giorni.
La famiglia del presunto killer, per mezzo di una nota diffusa dalla polizia di Aurora, ha fatto sapere che:
I nostri cuori sono con coloro che sono rimasti coinvolti nella tragedia e con le famiglie e gli amici. Chiediamo però che i media rispettino la nostra privacy in questo momento difficile … Stiamo ancora cercando di elaborare queste informazioni e ad apprezzeremmo che le persone rispettassero la situazione in cui ora ci troviamo.
Nel corso delle prossime ore Holmes dovrebbe apparire in Tribunale. Seguiranno ulteriori aggiornamenti.