Si sarebbe ormai raggiunta un‘intesa in Consiglio dei ministri sul rinvio dell’Imu e il rifinanziamento della Cassa integrazione in deroga, ma per l’approvazione del decreto legge bisognerà attendere ancora qualche giorno, fino al prossimo consiglio dei ministri, che potrebbe essere domenica durante il “ritiro” del governo, per definire gli ultimi aspetti tecnici. Fonti ministeriali hanno spiegato: “Oggi si assumono decisioni politiche definitive“, nel senso che tutti sono d’accordo sulla necessità di varare le misure, “ma si rimanda l’approvazione per approfondire alcuni aspetti tecnici”. In pratica, “oggi si è svolto un pre-consiglio con l’illustrazione da parte del ministro Saccomanni dei provvedimenti e una prima discussione“.
Il ministro Saccomanni, nel corso della trasmissione “Otto e mezzo”, ha annunciato che “c’è l‘impegno a sospendere la rata dell’Imu“ e “l’impegno a ridefinire la materia riguardante la tassazione sulle proprietà immobiliari entro 100 giorni dalla data di scadenza della prima rata dell’Imu“, anche se ha poi precisato: “Qualche forma di tassazione sulla proprietà immobiliare dovrà rimanere, esiste in tutta Europa”. Il ministro ha spiegato inoltre che uno degli obiettivi del nuovo governo è evitare l’aumento dell’Iva, “ma non mi chieda adesso come faremo a realizzarlo” ha risposto a Lilli Gruber. Sulla cassaintegrazione, Saccomanni ha affermato: “Il provvedimento che abbiamo iniziato a discutere oggi prevede un rifinanziamento, l’importo lo vedremo poi ma è significativo per dare concreto sollievo alle situazioni di tensione su questo fronte”.
Quanto alla questione degli esodati, per il ministro “non c’è un problema immediato ma piuttosto nel 2014, e c’è un problema di ricognizione esatta dei fabbisogni“, perciò, ha aggiunto, “su questo interverremo in un secondo momento“. Secondo Saccomanni, comunque, non ci dovrebbe essere bisogno di una nuova manovra, e ha escluso “un nuovo aumento delle tasse” e anche “nel modo più assoluto” un prelievo forzoso. Per il ministro, l’Italia non rischia un default a ottobre, come temuto da Grillo, nè dopo, perchè rispetto alla fine del 2011, ha spiegato, “ora la situazione è completamente diversa”. Il Consiglio dei ministri di giovedì, secondo quanto anticipato dal premier Letta, aveva all’ordine del giorno anche “l’eliminazione dello stipendio dei ministri aggiuntivo rispetto all’indennità parlamentare“.
Anche questo tema però è stato rinviato e il decreto che il governo si appresta a varare sulle questioni dell’Imu e della Cig “conterrà l’eliminazione dello stipendio per i membri del governo con status di parlamentare e la previsione di utilizzare le somme risparmiate a parziale coperura del rifinanziamento della Cig“. Dal Pdl, Berlusconi, che tanto si era adoperato in favore dell’abolizione dell’Imu, ha salutato come un successo la sospensione della rata di giugno di tale imposta: “Devo dire con soddisfazione che il governo come primo decreto ha bloccato il pagamento dell‘Imu del prossimo mee di giugno. E’ una bella vittoria, una grande soddisfazione, ma non basta“ ha dichiarato al Tg5.
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