Il Conclave per l’elezione del nuovo Papa è entrato nel suo secondo giorno in Vaticano. Dopo la messa mattutina e la recita delle Lodi nella Cappella Sistina, i cardinali elettori si apprestano alle votazioni. Sono previsti fino a quattro scrutini giornalieri: due al mattino (alle 10:30 e a mezzogiorno) e due al pomeriggio (alle 17:30 e poco dopo le 19:00).
Conclave ad una svolta oggi 8 maggio
Tuttavia, le tradizionali fumate che segnalano l’esito avverranno solo al termine delle sessioni di voto del mattino e della sera. Una fumata nera indicherà che non è stato raggiunto il quorum necessario – fissato a 89 voti, ovvero i due terzi dei 133 cardinali votanti – mentre la fumata bianca annuncerà al mondo l’elezione del 267° successore di Pietro. La procedura di scrutinio, dettagliata nella Costituzione Apostolica “Universi Dominici Gregis”, si articola in tre fasi principali.
La prima, detta “pre-scrutinio”, comprende la preparazione e distribuzione di almeno due o tre schede rettangolari a ciascun elettore. Su queste schede è stampata la dicitura “Eligo in Summum Pontificem” nella metà superiore, lasciando lo spazio inferiore per scrivere il nome del prescelto. Cruciale in questa fase è l’estrazione a sorte di tre scrutatori, tre infirmarii (incaricati di raccogliere i voti degli infermi, sebbene per questo Conclave sembri che tutti voteranno in Sistina) e tre revisori.
La compilazione della scheda deve avvenire in segreto, con grafia non riconoscibile, indicando un solo nome per evitare l’annullamento del voto. Durante le votazioni, solo i cardinali elettori possono rimanere nella Cappella Sistina; il Segretario del Collegio Cardinalizio, il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie e i Cerimonieri devono uscire. La seconda fase è lo “scrutinio vero e proprio”. Ogni cardinale elettore, in ordine di precedenza, porta la propria scheda piegata all’altare, tenendola sollevata e visibile.
Lì, pronuncia ad alta voce la formula di giuramento: “Chiamo a testimone Cristo Signore, il quale mi giudicherà, che il mio voto è dato a colui che, secondo Dio, ritengo debba essere eletto”. Quindi, depone la scheda in un apposito recipiente. Le schede vengono poi mescolate, contate e i voti spogliati. Una rigorosa segretezza avvolge l’intero processo.
Già lunedì, tutti gli officiali e gli addetti al Conclave hanno prestato giuramento di “segreto assoluto in perpetuo” davanti al Camerlengo, pena la scomunica automatica. È vietato l’uso di qualsiasi strumento di registrazione, audizione o visione. Dalle 15 del giorno precedente, tutti gli impianti di trasmissione per cellulari in Vaticano sono stati disattivati e ai cardinali sono stati confiscati telefonini, PC e tablet, impedendo ogni contatto con l’esterno.
Il Conclave si è aperto ufficialmente ieri con la messa “Pro eligendo Romano Pontifice” nella Basilica di San Pietro, seguita dalla processione e dall’ingresso dei cardinali nella Cappella Sistina, sigillata dopo il rito dell'”Extra omnes” (Fuori tutti). I 133 cardinali elettori (con meno di 80 anni) provengono da 71 paesi, con 15 nazioni rappresentate per la prima volta. Mentre qualsiasi maschio battezzato celibe può essere eletto, la scelta è attesa tra i porporati, il più giovane dei quali ha 45 anni (Mykola Bychok, ucraino) e tra i più anziani figura lo spagnolo Carlos Osoro Sierra (79 anni).