Aspre critiche giungono da oltremanica per il Governo Monti. A bacchettare l’operato dell’esecutivo il Financial Times.
“Un governo litigioso, con una burocrazia radicata e inestirpabile e un primo ministro focalizzato solo sulla scena internazionale”. Ecco la prima stoccata del giornale inglese che non finisce qui. “I problemi interni dell’Italia sembrano crescere e andare oltre la capacità del suo governo tecnocrate di risolverli, anche in vista dell’aggravarsi della crisi del debito nell’Eurozona”.
Il Financial Times cita anche una fonte governativa che vuole restare anonima: “Oggi è un po’ tutti contro tutti, ho paura che si stia entrando nella fase tre della vita dell’esecutivo, quella delle recriminazioni, dopo un’iniziale luna di miele e il successivo ritorno alla vita vera”. L’editoriale di Guy Dinmore pone l’accento sui dissidi in seno all’esecutivo, citando lo scontro tra il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera e i suoi colleghi di governo sul pacchetto di misure per lo sviluppo. Pacchetto utile per tirar fuori l’Italia dalla spirale recessiva, pacchetto rinviato però per la seconda volta.
Più si va avanti, più il quotidiano inglese alza il tiro e diventa sempre più pesante nei confronti del governo tecnico.”L’Italia è nelle mani di burocrati che stanno combattendo il cambiamento e di un primo ministro che non si decide a fare i passi decisivi”. E ancora: “I mercati si renderanno conto a un certo punto che l’Italia non ha fatto molto”, spiega Dinmore riferendosi alle mancate riforme. In chiusura il Ft spiega che “la capacità del governo di spingere importanti, ma impopolari, riforme strutturali in Parlamento si indebolirà”.
Le preoccupazioni del giornale britannico vertono sulla riforma delle pensioni, su quella del mercato del lavoro, sull’accondiscendenza di Monti nei confronti dei partiti politici e sul fatto che i piani per tagliare la spesa pubblica non siano ancora definiti. Vengono poi citati i tassi di rendimento sui Bot a 10 anni, saliti di recente di nuovo al 6 per cento, il calo di gradimento nei confronti di Monti e la pressione fiscale che comincia a farsi sentire.