Un gioco proibito che si è trasformato in un’autentica tragedia. Siamo a Giano dell’Umbria dove un bimbo di soli 3 anni, è morto ieri pomeriggio a causa di un colpo di pistola partito dall’arma del padre, guardia giurata. Le esatte dinamiche della vicenda sono ancora da chiarire. Secondo quanto emerge dalle prime ricostruzioni, la pistola era stata incautamente lasciata in casa. Probabilmente il padre era certo del fatto che il piccolo mai avrebbe potuto raggiungerla e afferrarla. Purtroppo le cose sono andate diversamente.
Sembra, infatti, che il bambino sia sfuggito alla vista dei familiari e si sia recato nella camera da letto dei genitori per giocare. Qui, il bambino ha visto l’arma del padre, simile alla pistola-giocattolo con il quale era solito giocare. Il piccolino l’avrebbe presa, salvo poi metterla in bocca. Poi la tragedia, in quanto sarebbe partito il colpo che non ha lasciato scampo al bambino. Sarebbe poi stato il padre, comprensibilmente distrutto dal dolore, ad avvisare le forze dell’ordine e allertare i soccorsi. L’uomo sotto choc avrebbe ripetutamente detto: “È successa una disgrazia, una orribile disgrazia”. Nel giro di poco tempo i carabinieri della stazione di Giano dell’Umbria sono giunti sul posto, così come una volante della polizia. Straziante il via vai dei familiari.
Sin dai primi momenti non c’è stato nessun dubbio che si sia trattato di un incidente. Secondo quanto riferito dai conoscenti, il bambino nonostante avesse soltanto tre anni era molto attratto dalle armi, tanto che le pistole erano tra i suoi giocattoli preferiti. Risulta dunque chiaro che il piccolo non fosse in grado di comprendere la differenza tra un’arma vera ed una giocattolo. La guardia giurata, come normalmente avviene in questi casi, verrà poi presumibilmente iscritta nel registro degli indagati per omessa custodia di arma, sebbene la tragedia più insopportabile sia quella relativa alla morte del suo amato bambino.
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