La Fondazione Baroni ha recentemente annunciato l’assegnazione di fondi per un totale di 306.000 euro, destinati a supportare undici progetti innovativi. Questi progetti, selezionati attraverso tre diversi bandi, spaziano da iniziative educative e formative fino a progetti volti alla tutela della salute mentale e fisica. Questa varietà dimostra l’ampio impegno della Fondazione nel promuovere lo sviluppo e l’inclusione sociale.
Le iniziative selezionate sono state valutate sulla base della loro capacità di innovazione, sostenibilità e impatto sociale, con l’obiettivo di rispondere efficacemente alle necessità delle comunità locali. Attraverso questi finanziamenti, la Fondazione Baroni punta a generare un effetto moltiplicatore, incoraggiando ulteriori organizzazioni e individui a partecipare attivamente nel processo di cambiamento sociale.
Giuseppe Signoriello, presidente della Fondazione Baroni, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa, evidenziando come, nonostante la soddisfazione per l’elevato numero di domande ricevute, emerga anche la necessità di un maggiore sostegno nei campi della ricerca, dello sport inclusivo e dell’assistenza. La Fondazione si impegna a continuare il suo lavoro per coinvolgere sempre più realtà, puntando alla realizzazione di grandi progetti che migliorino la vita delle persone più vulnerabili.
Progetti di spicco e impegno verso l’inclusione
Tra i progetti finanziati, troviamo iniziative che mirano a lasciare un segno tangibile nelle comunità di riferimento, aspettandosi di generare un impatto positivo e duraturo. Questi progetti non rappresentano solo un contributo finanziario ma anche un riconoscimento del ruolo cruciale delle iniziative del terzo settore nell’avanzamento dell’inclusione sociale e nel miglioramento della qualità della vita.
La Fondazione dimostra la sua capacità di agire come un catalizzatore di cambiamento positivo, enfatizzando l’importanza di investire in progetti che promuovano lo sviluppo sociale. La diversità dei progetti selezionati sottolinea l’approccio olistico della Fondazione nel rispondere alle esigenze delle comunità, mostrando attenzione per le varie sfaccettature che compongono il benessere individuale e collettivo.
Verso il futuro: inclusione e sviluppo sostenibile
In conclusione, l’azione della Fondazione Baroni si pone come esempio di come il sostegno a iniziative mirate possa effettivamente promuovere l’inclusione e lo sviluppo sostenibile all’interno delle comunità. Il loro impegno a finanziare progetti che affrontano sfide sociali pressanti rafforza la visione di un mondo in cui ogni individuo ha la possibilità di contribuire e beneficiare dello sviluppo sociale ed economico.
Attraverso l’allocazione di risorse significative e il riconoscimento dell’importanza delle iniziative del terzo settore, la Fondazione Baroni si impegna a continuare a essere un motore di cambiamento positivo, ispirando altre organizzazioni a unirsi nella lotta per un futuro più inclusivo e sostenibile.
Il Presidente della Fondazione Baroni ha infatti affermato:
“Quest’anno abbiamo premiato 11 progetti, ma ben 70 domande sono pervenute in risposta ai bandi. Se da un lato siamo più che soddisfatti della risposta ricevuta, che conferma la nostra presenza in aree dove il disagio è forte e quindi con il nostro contributo è stato possibile migliorare delle future aspettative, d’altro canto sottolinea la carenza di adeguati supporti quando si parla di ricerca, sport inclusivo ed ancora di più assistenza. Singole entità, per quanto dotate di buona volontà, possono fare poco, sono convinto che l’aggregazione di realtà come la nostra, il coinvolgimento di aziende, ora che il bilancio solidale è finalmente entrato nelle corde degli imprenditori, potrebbe realizzare grandi progetti coinvolgendo sempre più persone. Spesso le mission sono diverse, ma il fine è sempre il miglioramento della vita degli altri. Noi continueremo la nostra attività cercando di coinvolgere sempre più realtà e cercheremo, forti della nostra storia, di raccogliere risorse necessarie per grandi progetti come la casa del dopo di noi o lo sportello di ascolto ed intervento per disabili fisici o psichiatrici che sono ancora più esposti alla violenza”.