L’ordinanza del Tar del Lazio che ha sospeso di fatto il decreto del ministro dell’Ambiente Corrado Clini, grazie al quale i rifiuti della capitale venivano provvisoriamente trasportati negli impianti di Albano laziale (Roma), Colfelice (Frosinone), Castelforte (Latina) e Viterbo, sta creando gravi preoccupazioni al sindaco Gianni Alemanno, rappresentando invece motivo di grande soddisfazione per i sindaci dei Comuni coinvolti, che avevano appunto presentato il ricorso.
“Non posso credere – ha commentato il ministro Clini – che il Tar abbia consapevolmente deliberato di proseguire in una pratica sanzionata da una procedura di infrazione comunitaria e contraria alla legge. Ricorrerò immediatamente al Consiglio di Stato”.
E se il Consiglio di Stato non dovesse prendere una decisione “rapidamente”, il ministro è ben deciso a prendere provvedimenti. Le opzioni sono due: chiudere la discarica di Malagrotta, che “sta funzionando contro la legge”, oppure “adottare un atto illegittimo”, che imponga di continuare lo smaltimento ignorando la decisione del Tribunale Amministrativo.
“Per parte nostra – ha spiegato poi il sindaco Alemanno – la Giunta ha recentemente deliberato che i rifiuti di Roma, Ciampino e Città del Vaticano, dopo il trattamento negli impianti laziali, siano smaltiti nel comprensorio di Roma Capitale e non nei territori dove sono collocati tali impianti. Gli sforzi per aumentare la raccolta differenziata che l’Amministrazione ha messo in campo per raggiungere l’obiettivo di legge e l’impegno dei cittadini per differenziare i rifiuti, rischiano di essere vanificati dalla decisione del Tar che non tiene evidentemente conto della complessità della situazione e della mancanza di alternative alle soluzioni individuate dal Patto per Roma e dal successivo decreto ministeriale”.
Questa mattina è previsto un vertice anti-emergenza fra il prefetto Goffredo Sottile, commissario per l’emergenza rifiuti, e i dirigenti dell’Ama per trovare una soluzione per il trattamento delle 1200 tonnellate di rifiuti in eccesso.
Sul tavolo vi sono tre possibilità: un progetto presentato dalla Colari di Cerroni, che entro due mesi potrebbe portare a termine un impianto di tritovagliatura a Rocca Cencia per un trattamento leggero che lascerebbe un residuo organico da smaltire in Lombardia; un accordo con altre regioni, che tuttavia potrebbe essere impedito dalla normativa poco chiara in materia; o infine una gara indetta dall’Ama per portare i rifiuti all’estero, ad esempio in Germania.
“Non è facile – ha dichiarato in merito il ministro Clini – mi sono dato qualche giorno sperando che il Consiglio di Stato rapidamente esamini il ricorso o verificando se esistono le condizioni per adottare un altro provvedimento urgente perché credo che non si possa scherzare con queste tematiche e non si possa continuare a campare da oltre dieci anni così. Questa è una commedia alla quale non mi presto”.
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