Nei giorni scorsi, a tempi di record, alcune associazioni dei consumatori e la Costa Crociere avevano trovato un accordo per il risarcimento danni (morali e materiali) dei sopravvissuti del naufragio del Giglio. Ai superstiti, bambini inclusi, andranno circa 14mila euro. Molti passeggeri della Costa Concordia, però, hanno deciso di non aderire all’accordo. Alcuni avvocati, esperti di diritto della navigazione, sostengono tra l’altro che i risarcimenti potrebbero essere notevolmente maggiore. L’esperienza degli Stati Uniti insegna.
Vanno ancora considerati a parte i casi di chi ha perso un parente o è rimasto gravemente ferito a causa dell’incidente al largo del Giglio. Una donna di trent’anni, ad esempio, ha chiesto alla Costa Crociere un risarcimento di un milione di euro. Era incinta di quattro mesi e, qualche giorno dopo l’incidente, ha perso il bambino che portava in grembo. I ginecologi dell’ospedale che l’hanno avuta in cura hanno spiegato che l’aborto è dovuto al forte stress subito.