Secondo la Giunta comunale ha prevalso un concetto di realismo, ma i manifestanti che hanno affollato l’entrata del municipio prima, durante e dopo le fasi finali dell’accordo rimangono comunque convinti che la scelta privi la città e le vittime dei reati commessi dalla Eternit della loro dignità con un semplice contentino economico. Alle tre e mezza di ieri è stato raggiunto l’accordo, con 19 voti favorevoli ed undici contrari il Consiglio Comunale di Casale Monferrato ha accettato la transazione offerta dal patron della Eternit Stephan Schmidheiny, che ha pagato 18 milioni e trecentomila euro in cambio del ritiro del comune da parte civile nel processo.
Secondo il sindaco di Casale, Giorgio Demezzi, i soldi serviranno per proseguire le bonifiche necessarie al paese, ma anche ad investire nella ricerca contro il mesotelioma, cioè il tumore provocato dall’amianto che ha provocato tanti danni al paese. Sono ormai passate decine di anni da quando la vicenda è iniziata, ma fino ad oggi i rappresentanti del comune ed i familiari delle vittime avevano sempre seguito l’iter di protesta e quello giudiziario fianco a fianco, cosa che adesso è stata spezzata.
I lavori del Consiglio comunale sono stati interrotti molte volte a causa dei manifestanti che urlavano a squarciagola “Eternit giustizia!” Ma nonostante le sei ore e mezza necessarie, alla fine la proposta del “mostro” (come viene qui definito il patron della Eternit) è stata accettata lo stesso.
Secondo le famiglie delle vittime il miliardario svizzero non meriterebbe la sottoscrizione di nessun accordo, sia per il male compiuto (la sua azienda avrebbe saputo bene i rischi che comportava costruire con quei materiali all’epoca dei fatti), sia perché la cifra non è neanche lontanamente paragonabile ai danni provocati. Fatto che può far ben riflettere se si considera che è stato accertato che a causa della Eternit sarebbero morte 1800 persone e l’inquinamento continua e continuerà a mietere vittime ancora per decenni dopo la fine delle bonifiche auspicate.
Infine il timore che il ritiro come parte civile dal processo del comune abbia la forza di ammorbidire sensibilmente la responsabilità penale nei confronti di Schmidheiny, che potrebbe venirgli riconosciuta entro il 13 febbraio 2012. Demezzi, il sindaco Pdl, ha spiegato: “se avessi dovuto seguire il cuore avrei rifiutato l’offeta, ma per il bene del paese, delle persone vive adesso, ho dovuto accettare”.