A quanto sembra Silvio Berlusconi non si ricandiderà mai più per ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio. A rivelarlo è lo stesso Cavaliere in un’intervista concessa al Financial Times, che in passato non è stato avaro di critiche con l’ex Premier italiano. Nella prima intervista concessa ai corrispondenti del quotidiano economico-finanziario più importante e letto del Regno Unito dopo le dimissioni dello scorso novembre, Berlusconi ha affrontato diversi argomenti spazianti da un campo dall’altro: dai bunga bunga ai giudici di sinistra, dalla necessità secondo il Cavaliere dell’approvazione di nuove riforme economiche e finanziarie al sostegno sempre manifestato nei confronti del Governo tecnico di Mario Monti.
“La speranza è che questo governo, sostenuto per la prima volta dall’intero Parlamento, avrà l’opportunità di proporre grandi riforme strutturali, a partire dall’architettura istituzionale dello Stato, senza le quali non possiamo pensare di avere un Paese moderno e davvero libero e democratico” asserisce Berlusconi. Come si legge dall’articolo del Financial Times Berlusconi ha sempre asserito di poter vantare sondaggi stimanti una popolarità alle stelle e talvolta superiore a quella della Merkel o di Sarcozy. “Se cammino in strada si ferma il traffico e non riesco ad andare in giro per negozi” riferisce il Cavaliere che afferma anche di essersi dimesso a causa “dell’ossessiva campagna dei media nazionali e stranieri che accusavano la sua persona e il governo per i livelli raggiunti dallo spread e per la crisi dei mercati”.
Dopo aver esaminato le cause della crisi, che non risiedevano in italia ma nell’Europa e nell’euro, ho ritenuto che se fossi rimasto al governo avrei danneggiato il paese perché avremmo assistito ad altre terribili campagne mediatiche. Con senso di responsabilità nonostante avessi la maggioranza in entrambe le camere del parlamento, mi sono quindi fatto da parte, e con una certa eleganza“ continua il Cavaliere. il Cavaliere ribadisce che il suo “erede” resta Angelino Alfano chiarendo, per la prima volta, che il suo partito farà le primarie per scegliere il suo candidato a primo ministro. Lui agirà invece da “dietro le quinte” coordinando i lavori. Per quanto riguarda invece i processi Mills e il caso Ruby Berlusconi si è professato invece calmo e sereno.