E’ ormai caccia in tutta Europa a Salah Abdeslam, 26 anni, fratello del kamikaze Ibrahim e di Mohamed, ottavo componente del commando responsabile degli attentati terroristici che hanno insanguinato Parigi venerdì scorso, nei confronti del quale è stato spiccato un mandato di arresto internazionale. Nella mattinata di lunedì le teste di cuoio hanno eseguito un blitz, durato circa due ore, a Rue Delaunoy, a Molenbeek, quartiere di Bruxelles, da dove l’uomo sarebbe partito per la capitale francese, ma egli non è stato catturato. Salah, di nazionalità francese ma residente in Belgio, avrebbe affittato la Seat nera e la Wolkswagen Polo adoperate dai terroristi, e sabato mattina sarebbe sfuggito ad un controllo della polizia a Cambrai, mentre tornava in Belgio in auto con il fratello ed un altro uomo. Secondo un’esclusiva del giornale belga “Derniere Heure”, a Bruxelles sarebbero stati però arrestati gli artificieri delle stragi, che sarebbero due, e non uno, come si pensava all’inizio: si tratterebbe di Hamza Attou, 21 anni, e Mohamed Amri, 27 anni, a casa dei quali sarebbe stata rinvenuta una grande quantità di nitrato di ammonio, adoperato per fabbricare esplosivi.
Amri sarebbe anche il proprietario ed uno degli uomini a bordo della Wolkswagen Golf partita dal Belgio nella notte per andare a prendere Salah a Montreuil, la banlieue parigina dove questi avrebbe lasciato la Seat nera carica di kalashnikov dopo gli attentati, ritrovata domenica mattina. Secondo i servizi di sicurezza belgi, la mente delle stragi sarebbe invece Abdelhamid Abaaoud, ventottenne di origine marocchina, residente anch’egli a Molenbeek ma fuggito in Siria a gennaio, quando la polizia belga ha neutralizzato la cellula jahidista di Verviers di cui era a capo e poi arruolatosi nell‘Isis. Abaaoud sarebbe infatti amico di almeno due dei terroristi che hanno colpito a Parigi, con i quali avrebbe compiuto piccoli reati a Bruxelles tra il 2010 e il 2011. Intanto, però, è stata annullata l’amichevole di calcio Belgio-Spagna, che si sarebbe dovuta disputare questa sera a Bruxelles, dopo l’innalzamento del livello di rischio terrorismo da due a tre.
Finora sono stati identificati cinque dei sette kamikaze, quattro francesi ed uno probabilmente siriano, ma si pensa che agli attentati possa aver preso parte circa una dozzina di persone. In Francia nelle ultime ore sono state arrestate 23 persone per presunto terrorismo, tra Tolosa, Grenoble e Lione, dove è stato trovato anche un arsenale con lanciarazzi e kalashnikov. Intanto il presidente francese Francois Hollande è intervenuto ieri davanti al Parlamento riunito in seduta comune a Versailles, e ha dichiarato senza mezzi termini: “La Francia è in guerra“, e per questo occorre modificare la costituzione, in particolare l’articolo 36, che limita lo stato di guerra a dodici giorni e che vorrebbe estendere per tre mesi, e forse anche l’articolo 16 sui poteri straordinari del presidente in caso di minaccia allo stato.
Hollande ha inoltre annunciato che la Francia intensificherà gli attacchi in Siria, allo scopo non di “contenere” ma di “distruggere” l‘Isis, e che nei prossimi giorni incontrerà Obama e Putin, per creare “un’unica grande coalizione” contro questo nemico. Già nella notte, la Francia ha lanciato una nuova ondata di raid su Racqa, considerata la “roccaforte” dell‘Isis in Siria. Il presidente francese intende anche chiedere agli altri paesi europei di attivare l’articolo 42.7 del Trattato dell’Unione, che prevede che, quando uno Stato è aggredito, tutti gli Stati membri devono dargli solidarietà. Hollande ha poi annunciato di voler togliere la cittadinanza francese a chi ne ha due e viene condannato per terrorismo, di voler “espellere più rapidamente gli stranieri che pongono un rischio serio per la pubblica sicurezza”, e che nei prossimi due anni verranno creati cinquemila nuovi posti tra militari e poliziotti.