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Alcoa, scontri con la polizia davanti al ministero

Alcoa, scontri con la polizia davanti al ministero

Grande tensione al corteo dei lavoratori dell‘Alcoa a Roma. Gli operai erano giunti questa mattina nella Capitale dalla Sardegna e sono partiti da Piazza della Repubblica per dirigersi presso il ministero dello Sviluppo Economico, in via Molise, dove alle 13:00 è iniziato un vertice sul futuro dello stabilimento. Dinanzi al corteo vi erano diversi sindaci del Sulcis che indossavano la fascia tricolore e uno striscione con su scritto “Sindaci in marcia per il lavoro”. Una volta che il corteo è giunto sotto il ministero, la manifestazione è degenerata del tutto. Al grido “non molleremo mai”, i lavoratori dell’Alcoa hanno raggiunto le transenne che impedivano l’accesso a via Veneto cercando di superarle. Immediato è stato l’intervento delle forze dell’ordine che hanno spostato le transenne e caricato i manifestanti. Uno dei manifestanti è rimasto ferito.

Le forze dell’ordine hanno spinto nuovamente i manifestanti sotto l’ingresso del ministero dello Sviluppo economico. I manifestanti hanno poi allontanato dal corteo il responsabile Economia e lavoro del Pd Stefano Fassina. “Abbiamo contestato Fassina, e Bersani è meglio che rimanga dov’è. Tutti i politici, anche Alfano, Casini si dimentichino del nostro voto. Noi vogliamo lavorare, non vivere di assistenzialismo”, affermano i manifestanti.

Fassina, dal canto suo, ha ammesso che un gruppetto di lavoratori è stato alquanto aggressivo mentre parlava, altri, invece, lo avrebbero scortato fuori dalle transenne. Antonello Pirotto, rappresentante Rsu, ha ridimensionato la contestazione definendola un fatto isolato e ha dichiarato: “Rivendicare diritti non vuol dire contestare qualcuno. Non siamo per uno o per l’altro. Chiunque risolva il problema del lavoro saranno i primi gli operai a dirgli bravo”.

Per il leader della Cisl Raffaele Bonanni la situazione è difficile da risolvere: “Una situazione così difficile va risolta perché non siamo disposti a desertificare un territorio già così povero. Bisogna praticare prezzi più bassi e rassicurare l’Europa con un progetto di energia pulita”.

 

 

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