Gli operai dello stabilimento sardo dell’Alcoa sono in corteo a Roma per protestare contro la chiusura dello stabilimento di Portovesme. Partito da piazza della Repubblica, il corteo è diretto presso il ministero dello Sviluppo Economico in via Molise, dove a mezzogiorno è previsto un incontro con la delegazione. Non sono mancati tafferugli tra manifestanti e forze dell’ordine. Gli operai hanno cercato di sfondare un cordone della polizia proprio nei pressi del ministero, con gli agenti che cercavano di tenere indietro i manifestanti che, a tutti i costi, cercavano di oltrepassare gli agenti.
Altri operai, invece, hanno lanciato delle bombe carta verso gli agenti e i blindati. Alla manifestazione sta partecipando anche il segretario della Cisl Raffaele Bonanni. In testa al corteo manifestano i sindaci del Sulcis, mentre gli ultimi manifestanti sono giunti alle prime luci dell’alba da Cagliari. Insieme agli oltre 550 lavoratori sono presenti nella Capitale anche sindacalisti, e rappresentanti del territorio, sindaci e consiglieri comunali. Senza contare i pastori, commercianti, agricoltori, uniti per salvare una deelle unità produttive del Sulcis.
Dall’incontro gli operai e i rappresentanti dei lavoratori attendono delle risposte su quello che sarà il futuro dello stabilimento sardo e cosa ne sarà di circa 800 buste paga. Si confida nell’apertura di una vera trattativa per la vendita della fabbrica, ma per sbloccare il negoziato serve la “firma” su una reale manifestazione di interesse da parte delle uniche due multinazionali, le svizzere Glencore e Klesch, che sinora hanno manifestato un timido interesse per l’acquisizione.
A smorzare l’entusiasmo, però, ci pensa il ministro Corrado Passera, che ha dichiarato:
Andremo avanti per mesi per cercare una candidatura ma bisogna avere il coraggio di pensare anche ad altre alternative. La verità è che in questo momento non ci sono imprenditori pronti a farsi carico di questa azienda anche a fronte di un pacchetto energia compatibile con le regole europee e la disponibilità della Regione Sardegna.